As Roma [Topic Ufficiale]

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    L'Associazione Sportiva Roma, abbreviata in A.S. Roma o più semplicemente Roma, è una società calcistica di Roma. Tra le principali squadre italiane, fu fondata il 22 luglio 1927, e milita in Serie A. Insieme a Juventus e Lazio, è una delle tre società italiane di calcio quotate in borsa.[2]

    In 82 anni di storia ha sempre partecipato, tranne che in una sola occasione (nel 1951-52), ai campionati di Serie A, vincendo 3 scudetti, 9 Coppe Italia (primato di vittorie nella competizione, condiviso con la Juventus) e 2 Supercoppe italiane. Ha terminato il campionato per dieci volte al secondo posto e cinque volte al terzo. In 80 stagioni sportive, è arrivata sul podio nel 22,5% delle occasioni.

    Il simbolo della squadra è la Lupa capitolina, emblema della città di Roma; la divisa, che prende i colori dal gonfalone cittadino, è rosso scura tendente al porpora (rosso pompeiano) bordata di giallo-arancio (giallo oro).[3]

    Le principali rivali nazionali della Roma sono la Lazio, con la quale si contende il primato cittadino nei Derby della Capitale, e la Juventus, squadra contro la quale l'undici capitolino rivaleggiava negli anni ottanta per la conquista del titolo; dal 2006 si è poi aggiunta un'accesa rivalità con l'Inter, vista la presenza ai vertici nazionali di entrambe le squadre [4][5]. A livello internazionale la rivalità più accesa è certamente legata alla squadra inglese del Liverpool, che nel 1984 batté ai rigori la Roma nella finale della Coppa dei Campioni proprio in casa dei giallorossi, allo Stadio Olimpico.[6]

    Stando ad alcuni sondaggi sul numero di tifosi per squadra la Roma si colloca al quarto posto tra le società italiane. Viene posizionata dietro Juventus, Milan ed Inter.[7]

    Nell'ultima classifica mondiale per club IFFHS di tutti i tempi (All-Time Club World Ranking), aggiornata al dicembre 2009, la Roma occupa il tredicesimo posto, preceduta in Italia solamente da Juventus, Milan, Inter.[8], mentre la classifica mondiale per club IFFHS relativa al periodo aprile 2009 - marzo 2010 (Club World Ranking) pone la Roma al nono posto nel mondo, prima assoluta tra le squadre italiane.[9]

    Secondo la rivista americana Forbes, in uno speciale reportage del 2008, il valore del club capitolino ammonta a 434 milioni di dollari, classificando la Roma undicesima nella graduatoria mondiale delle società più valutate e terza tra quelle italiane, dopo Milan e Juventus.[10] Nel 2010, dal rapporto annuale pubblicato da Deloitte, risulta essere la dodicesima società di calcio più ricca in Europa, con un fatturato di 146,4 milioni di euro, posizionandosi al quarto posto fra i club italiani.[11]

    La Roma è anche uno dei membri dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.
     
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    Totti, un calcione al Mondiale
    Il fallaccio a Balotelli gli costerà il Sudafrica


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    Un calcione che costa il Mondiale... Questo in sintesi, squalifica a parte, è il prezzo che Totti dovrà pagare per la sua follia, commessa sotto gli occhi del ct. Marcello Lippi non può infatti non tenere conto di questa aggravante a carico, tra l'altro, di un giocatore che si è chiamato fuori dall'azzurro per tutte le qualificazioni Mondiali.

    Sul suo sito ufficiale il romanista accusa Balotelli di averlo provocato e, conoscendo SuperMario gli si può anche credere. Nulla giustifica però un gesto che con un po' più di sfortuna potrebbe costare un infortunio di mesi o addirittura la carriera a chi lo subisce.

    Il 13° cartellino rosso del romanista conferma una certa tendenza a cadere nelle provocazioni e fa il giro del mondo, trovando ovunque condanne unanimi e danneggiando l'immagine di Totti all'estero... Immagine già compromessa con lo sputo a Poulsen agli Europei del 2004 che gli costò 3 giornate di squalifica.

    Anche in quel caso il giocatore parlò di provocazione, salvo invocare, poi, l'immunità (causa goliardia rientrante nelle regole del gioco) per gesti che possono essere interpretati proprio come provocazioni! 13 espulsioni che non hanno precedenti nell'elite dei fantasisti italiani, in cui Baggio è solo a quota 3 cartellini rossi, Del Piero a 2!

    Il record di giornate di squalifica per Totti risale all'aprile del 2005: 5 turni per un calcetto e uno schiaffo a Colonnese in Siena-Roma, condotta meno grave rispetto a quella di mercoledì sera. Vero che i fuoriclasse prendono tanti calci e possono perdere la pazienza; vero anche che, proprio perché fuoriclasse, possono aprire la bocca e sfogarsi a parole... tanto, per loro, c'è sempre chi chiude un occhio!

     
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    Balotelli: Totti chiede scusa
    Il Pupone ammette: "Ho sbagliato"


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    "E' vero, ho sbagliato: ma la cosa brutta è che al gol di Parma tutti ti chiamano, passano tre giorni e ti ritrovi solo con gli amici di sempre". Con queste poche, amare, parole, Francesco Totti chiede scusa per il fallaccio a Balotelli che ha portato alla sua espulsione nel finale della gara di Coppa Italia contro l'Inter. Il Pupone, che rischia di perdere i Mondiali, era stato bacchettato anche da Montali e da Claudio Ranieri.

    A provocare l'amarezza dell'attaccante della Roma, che per la prima volta nella sua presa di posizione all'ANSA si è ufficialmente scusato, è la differenza tra i momenti di gloria sportiva e il dopo Inter-Roma. "Questa è la cosa brutta - sottolinea Totti - Dopo Parma, tutti ti chiamano, di mandano sms. Passano tre giorni, e ti accorgi di avere vicino sempre gli stessi. Quelli che sono vicino a te da una vita".

     
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    L'ARTICOLO DI FRANCESCO TOTTI PER "IL CORRIERE DELLO SPORT":

    Il calcio è sempre stato la mia vita e lo sarà anche in futuro. Fin da quando ero bambino ho praticato questo sport, sono nato con il pallone tra i piedi, ho avuto la fortuna di cominciare a giocare con la mia squadra del cuore, di arrivare a essere il capitano e di vincere quello che ho potuto vincere, senza nessun tipo di aiuto, ma con l’orgoglio di indossare la maglia della Roma. Il mio matrimonio con questa società è lungo e duraturo e chiuderò la mia carriera dentro la mia seconda casa, Trigoria. Tutto questo mi ha fatto diventare, a detta di tutti, il giocatore più rappresentativo di questa società, non solo in Italia, ma anche nel mondo.

    Ho sempre sentito l’affetto sincero dei tifosi e la vicinanza affettuosa della proprietà. La mia è stata una scelta di cuore, quella di aver dato una parola e di averla mantenuta, giocare con questa maglia, con la quale mi sento gratificato sia dal punto di vista economico, sia per le soddisfazioni professionali. Tutto questo in virtù di una parola data, non sono mai voluto andare via perchè ho preferito vincere e guadagnare di meno, ma restare legato a questi colori. Io parlo poco ma quello che dico mantengo. Basta andare a leggere le mie interviste, ho sempre detto di voler restare in questa città per difenderne l’onore sportivo, sempre e comunque.

    Chi vive nello sport sa che ci sono momenti belli e brutti. In quelli positivi sono tutti vicini a farti i complimenti, a farti fotografie, a chiederti maglie e a millantare antiche amicizie. Nei momenti negativi mi trovo da solo, con la mia famiglia, i miei figli, i miei genitori, con gli amici di sempre, con i dirigenti e le persone che lavorano con me e che mi hanno sempre stimato, prima come ragazzo e come uomo, e poi come professionista. Nella mia carriera momenti brutti ne ho passati, sia per le sconfitte, sia per gli infortuni e sia per i miei errori, che ho sempre pagato in prima persona. Nessuno mi ha mai fatto sconti. Mi sono sempre assunto le responsabilità davanti a tutti, senza avere nessun rimorso per decisioni prese. Chiedo solo una cosa, fuori e dentro Trigoria. Il rispetto in tutte le decisioni e le scelte, come io ho sempre rispettato tutto e tutti e se ho sbagliato sono stato il primo a chiedere scusa.

    Mercoledì sera ho sbagliato, questo è innegabile, ma poi va tutto ricollegato e riportato alla realtà dei fatti. In questi anni ogni sfida con l’Inter è sempre stata carica di polemiche. Prima e dopo le partite. Insieme a decisioni arbitrali discutibili, in questo caso sempre a nostro sfavore. Probabilmente ci abbiamo rimesso scudetti e trofei, ma siamo usciti dal rettangolo di gioco sempre con l’onore di indossare questa maglia. Alla finale di Coppa Italia si è arrivati dopo quindici giorni di polemiche.

    A cominciare dal derby, dove tutto è stato strumentalizzato per la mia esultanza, di cui mi sono subito scusato. La vittoria a Parma, con la speranza che si era riaccesa e il giorno successivo con Lazio-Inter. Su quella partita noi romani e romanisti ci siamo già espressi. Infine si è arrivati alla partita con l’Inter, che tutti aspettavano e che tutti - sottolineo tutti - ci hanno chiesto di giocare con temperamento e aggressività agonistica. Sul campo i miei compagni inizialmente e io successivamente, abbiamo messo in pratica quello che tutti ci hanno chiesto, anche a livello mediatico. Mi ha dato l’impressione sin dall’inizio, seguendo la partita dalla panchina, che l’Inter aveva un atteggiamento di lamentela verso la terna arbitrale, contestando anche in modo colorito le decisioni prese. Basta vedere gli atteggiamenti di Eto’o, che solitamente ha comportamenti pacati e tranquilli. Anche loro sentivano molto la partita. Sono entrato in campo con la voglia di ribaltare il risultato. Certamente non ero nel migliore stato d’animo. Avrei voluto dare il mio contributo dall’inizio, ma rispetto sempre le decisioni del tecnico, senza mai avere nessun atteggiamento polemico. Ho fatto lo stesso anche in precedenti partite. Durante la gara “lui” ha avuto nei riguardi dei miei compagni un atteggiamento provocatorio e questo è avvenuto anche in passato contro di noi. Ricordate la linguaccia a Panucci, o quello che è successo con Mexes, o la sua esultanza sotto la nostra curva? Tutto questo, sempre dallo stesso calciatore, è stato fatto in quasi tutti gli stadi italiani e anche in Europa ed è probabilmente questo uno dei motivi per i quali nel proprio gruppo non è mai stato ben accetto ed è sempre visto da altri club o dalla Nazionale stessa come un elemento di disturbo.

    Certo, ho sbagliato nel commettere quel fallo, ma io sono sempre stato il primo a riconoscere i miei errori e a giustificare chi contro di me ha compiuto falli di gioco che mi hanno procurato anche infortuni gravi, ma privi di malafede, vedi Vanigli, che ho subito scagionato. Chi mi conosce sa perfettamente che una mia reazione viene sempre generata da una provocazione. Sentire che un calciatore alle prime armi, ma con grandi doti, offenda ripetutamente i miei tifosi, la mia città, il mio senso di appartenenza a Roma, oltre a me personalmente, dicendomi che sono finito, è insopportabile. Non vuole essere una giustificazione, ma è semplicemente la verità di quello che è accaduto. Non si può tollerare che “lui” abbia sempre la possibilità di provocare tutti, compresi i suoi tifosi e quelli avversari e nessuno prenda in considerazione preventivamente i suoi atteggiamenti. Come ripeto ho sbagliato, sarò sanzionato, ma ho avuto una strana sensazione. Al momento della mia espulsione non c’è stato nessun mio avversario che abbia preso le difese... di “lui”. Questo qualcosa mi fa pensare.

    Vorrei precisare anche altre cose. L’argomento politici e vip. Tanti si sono scatenati in commenti e giudizi pesanti. Questi personaggi sono quelli che dal calcio traggono solo vantaggi e visibilità. Frequentano le tribune autorità, le aree ospitalità, invitano i calciatori a eventi, chiedendogli autografi e maglie. Tutto sempre gratis... Ma non ho mai visto nessuno di loro chiedere un autografo o una maglia a un delinquente. Da alcuni di loro in questo caso - e non è la prima volta come tale sono stato trattato. Non mi meraviglierei se tra qualche tempo qualcuno dovesse trovarsi coinvolto in qualche disavventura giudiziaria, magari per reati vari, che possono riguardare sia le persone che i beni della comunità. Fortunatamente la mia famiglia mi ha comunque insegnato che il silenzio è la migliore risposta quando si incontrano questi personaggi, per disprezzarli.

    C’è un’altra questione che mi preme chiarire. Chi ama veramente la Roma, chi è tifoso e ha senso di appartenenza a questi colori capisce cosa rappresenta questa squadra per noi. E chi si permette di giudicare se qualcosa che viene fatto è in linea con la storia della Roma probabilmente c’entra poco con la nostra appartenenza. Sono personaggi di passaggio, che usano la nostra fede per farsi pubblicità. Spesso la gente, sia dentro che fuori Trigoria, pensa che se io non parlo, non vedo e non so ciò che accade. Ma dopo venti anni di carriera con la Roma so perfettamente tutto di tutti. Posso avere mille difetti, ma quelli della trasparenza e della lealtà nei rapporti con le persone sono valori che nessuno mi potrà mai togliere.

    E’ inutile che da domani qualcuno dimostri la solidarietà al sottoscritto. Già ho ricevuto diversi sms che apparentemente hanno dimostrato nel privato la loro vicinanza, ma sono gli stessi che pubblicamente hanno preso subito le distanze da me. Sono tante le persone che ti dicono andiamo e facciamo. Poi ti giri e pochi vengono e pochi fanno. Sono stato e continuerò a essere un grande parafulmine per questa squadra e questa società e l’ho fatto e lo farò sempre. Con orgoglio, perchè so di avere la stima come persona e come calciatore della proprietà, di alcuni dirigenti e soprattutto di chi condivide con me giornalmente e con lealtà professionale il proprio compito. E so di avere dalla mia parte anche i tifosi, quelli veri, che mi hanno sempre sostenuto e mi sosterranno senza farsi confondere da false voci o falsi atteggiamenti di tante persone che ruotano intorno a noi.

    Quando indosso questa maglia ho sempre la stessa emozione della prima volta. Continuerò a indossarla con orgoglio e restando sempre il primo difensore della nostra città e dei nostri tifosi. Senza illuderli con atteggiamenti spettacolari, come fa qualcuno, che poi nel privato e al momento dei fatti si tira indietro. La Roma appartiene alla sua tifoseria e va rispettata da tutti nel mondo, per storia, unicità di tradizioni e cultura

     
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    Le frasi del capitrano della Roma Francesco Totti al proprio sito internet

    "Viste le dichiarazioni di questi giorni ho deciso di non alimentare ulteriormente il fuoco delle polemiche.
    Tuttavia c'è qualcosa che voglio assolutamente chiarire:

    MAI sono stato razzista
    MAI sarò razzista.
    MAI ho pronunciato frasi o insulti di stampo razzista.
    Lo dico ora e con FERMEZZA: MAI.

    Inoltre, con la stessa forza voglio dire che c'è del comportamento affine al razzismo anche quando s'insulta qualcuno soltanto per il suo luogo di nascita.
    Non voglio invece rispondere direttamente al gioviale e simpatico procuratore del giocatore interista: essendo lui principalmente un esperto di gastronomia lascerò che lo facciano i miei amici 'pitoni' che si occupano di ristorazione così magari si sentirà più a suo agio ^_^

    In questi due giorni ho riflettuto attentamente su tutta la vicenda. Ho deciso di esprimere completamente le mie valutazioni, i miei pensieri ed il mio stato d'animo solamente alla fine della stagione".

     
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    BUFFON: ´CONOSCO BENE FRANCESCO E LO DIFENDO, È UN GRANDE UOMO´
    La lettera di Gigi Buffon pubblicata da Il Romanista:

    "Francesco Totti in tutti questi anni si è sempre fatto riconoscere per le sue qualità. E ci tengo a dirlo. Si è distinto sempre come grande giocatore, ma, soprattutto, come uomo. Ha sempre dimostrato di essere attento e premuroso, in ognimomento, nei confronti di chi soffre. Come? Lo sanno tutti. Ma io ci tengo a ripeterlo: sponsorizzando tantissime iniziative benefiche che non devo essere io ad elencare, soprattutto adesso e inquesta sede.
    Francesco Totti, poi, ha sempre dimostrato un grande amore nei confronti di Roma e della sua gente. Un sentimento gigantesco. Se ha sbagliato l’ha fatto solo e soltanto per quello.
    In più, vorrei aggiungere un’altra cosa, rischiando magari di cadere nel banale ma è quello che penso: credo che sbagliare sia un diritto di tutti. Può capitare, ma l’importante è chiedere immediatamente scusa. Come ha fatto lui, non dimentichiamolo. In questi giorni ho letto e sentito troppe strumentalizzazioni sulla sua persona che non mi sono piaciute. Io lo conosco e so che uomo è. E ripeto: ha sbagliato,ma ha anche chiesto subito scusa. E questa, a mio avviso, è la cosa più importante. Forza Francesco!".

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    VICENDA TOTTI, PAGA MONTALI?

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    La Gazzetta dello Sport - Gian Paolo Montali rischia di essere la prima vittima dell’affaire-Totti. Non ha dato il calcione a Balotelli, ma ha una grande colpa agli occhi di chi lo sta osteggiando da diverso tempo: vuole far diventare la Roma una società di respiro internazionale, con orizzonti ben più ampi del Raccordo Anulare. Il pretesto è arrivato con le dichiarazioni sul fallo di Totti, successivamente rettificate dopo le pressioni della società. Montali ha detto che «il gesto non è da Roma» ed è stato un complimento alla Roma, ma il mondo romanista, a cominciare dai vertici della società, ha interpretato questa dichiarazione come un’offesa a Totti. Montali ha fatto marcia indietro ed è molto triste che un uomodi sport come lui sia costretto a piegarsi a certe logiche.
    Fronda Montali ha lanciato una sfida dal primo giorno: modernizzare la Roma. Qualcuno, soprattutto chi è stato oscurato dal suo arrivo, gli ha fatto subito la fronda. «Quanto parla...». Montali ha cercato di avviare un dialogo con Totti, di cui ha una buonissima idea. «È un ragazzo d’oro, maandrebbe gestito meglio». Montali non ha voluto avere rapporti con guru radiofonici dal linguaggio violento e volgare, molto vicini alla Roma. Ha cercato di scardinare logiche consolidate. Da due giorni, nel frullatore dell’etere c’è anche lui. È entrato in rotta di collisione con Totti ed hanno cominciato a scaricarlo. Qualcuno, in società, brinderà al suo addio. Altro che futuro: a Roma vince sempre Nerone.

    CITAZIONE
    QUELLI CHE... CI CREDONO DOMANI SAREMO 55MILA

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    Il Romanista - La mazzata si è fatta sentire, certo. Ma solo un po’. Il terra-aria di Milito ha annacquato la lunga vigilia di Roma-Cagliari. Il rosso di Totti, il dito medio di Chivu e gli ammiccamenti di Mourinho, invece, l’hanno inacidita. Due giorni dopo, i tifosi della Roma sono ancora lì. Storditi, ma non a terra. Tanto che la delusione post-Coppa non si è fatta sentire al botteghino: finora sono stati venduti poco più di venticinquemila biglietti. Curva Nord esaurita. Distinti idem. Stop. In Tribuna Tevere, sia Laterale sia Centrale, c’è invece tutto lo spazio del mondo. Perché la prevendita di Roma-Cagliari è iniziata martedì, quando la Coppa Italia era ancora un sogno argentato, una stella di là da venire, una notte che pareva solo nostra. Ventiquattrore dopo, il quadro è leggermente cambiato. Una città umorale come Roma si è ritrovata da un possibile titolo e mezzo, a mezzo titolo. Anzi, pure meno. Perché lo scudetto è una cosa molto bellissima, ma la sensazione generale è che abbia ormai spiccato il volo per Milano. Lo ha detto anche Toni subito dopo la sconfitta di mercoledì. «Speriamo in un loro passo falso. La vedo dura, ma cerchiamo di dare il massimo». Una speranza vale comunque 13 euro. Cioè quanto costa(va) una Curva Nord. I biglietti sono terminati ieri. Come quelli nei Distinti Sud e Nord, dicevamo prima. La Tevere è invece un bacino ancora da riempire. I tagliandi - 40 euro la Laterale e 50 la Centrale - si possono acquistare fino a domenica nelle ricevitorie Lottomatica, incluso il Gran Teatro di viale Tor di Quinto e nei Roma Store di piazza Colonna 360, via Appia Nuova 130, via Sestio Calvino 26-30, via Vincenzo Cesati 76-80 e in quello del centro commerciale “La Bufalotta”. Stessi punti vendita per la Monte Mario, 65 euro (75 la Top). I baby con meno di 12 anni pagano 25 euro in Tevere Laterale, 30 in Tevere Centrale, 35 in Monte Mario e 40 in Monte Mario Top. A Trigoria sono moderatamente ottimisti. Nonostante la sconfitta in Coppa Italia bruci parecchio, e il puzzo si respiri ancora nella Capitale, dovremmo tagliare il traguardo dei 30 mila paganti. Che sommati ai circa 25 mila abbonati faranno sì o almeno è quanto prevede la Roma - che il totale delle presenze tocchi le 55 mila unità. Non male, se considerate che per Inter-Roma sono state 57.202.

    CHIEVO Il Cagliari? Ok. Ma i romanisti stanno già guardando oltre. E oltre il Cagliari c’è la trasferta al Bentegodi. C’è il Chievo, c’è il traguardo. Fino a ieri, e la fonte è proprio il minuscolo club veneto, erano stati comprati poco più di settemila biglietti di Curva Nord, il settore del Bentegodi riservato ai tifosi della Roma. Prezzo 25 euro (più eventuali commissioni bancarie), ce ne sono ancora altri 130. Nel Lazio sono in vendita nelle filiali della Banca Popolare di Novara, del Credito Bergamasco, della Banca Popolare di Lodi e del Banco Popolare di Verona. Una volta terminati, non resteranno che le tribune. Prima quella Est, poi (eventualmente) quella Ovest. Prima, spiegano i dirigenti del Chievo, sarà messo in vendita un settore e solo dopo l’altro. Sono circa 12 mila posti. Visto il prezzo - si parte da 42 euro - è facile immaginare che i tifosi della Roma cominceranno a chiederli dopo la partita con il Cagliari. C’è anche l’ipotesi, remota ma suggestiva, che i tagliandi vadano esauriti già lunedì. Perché tutti si aspettano che qualcosa succeda a Siena, ultima giornata di un campionato avvelenato. Ma invece - colpo di scena - hai visto mai che quel qualcosa non accada domani a San Siro? D’altronde, si sa, la palla è rotonda.

    SUPERCOPPA Pechino oppure San Siro. La Lega Calcio deciderà presto quale sarà la sede della Supercoppa Italiana tra Roma e Inter. Due sono le location possibili, due sono pure le date: il 21 o il 24 agosto. Molto dipenderà dall’esito della finale di Champions tra Inter e Bayern Monaco. Se i nerazzurri dovesse malauguratamente vincerla, sarebbero impegnati anche in Supercoppa Europea. A Milano prendono tempo. Questione di giorni, in ogni caso. Anche perché i romanisti hanno bisogno di organizzarsi per le vacanze estive.

     
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    TONI E ROMA, L´ORA DEI SALUTI?

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    Corriere dello Sport - Titolare. Per vincere e, magari, segnare un gol al Cagliari e a tutti quelli che hanno parlato e straparlato di lui in questi ultimi giorni. Francesco Totti sarà il punto di riferimento offensivo della Roma che domani pomeriggio Claudio Ranieri manderà in campo nell’ultima fatica casalinga della stagione con l’obiettivo di salutare i suoi tifosi e, pure, vincere per prolungare all’ultima giornata il discorso assegnazione dello scudetto. Ranieri negli ultimi due giorni ha parlato a lungo con il suo capitano, gli ha chiesto di stare tranquillo e di rispondere come ha sempre fatto nella sua carriera, in campo.
    Da decidere, invece, chi sarà il partner offensivo del capitano romanista in una Roma che, oggi come oggi, dovrebbe scendere in campo con due punte. Il dubbio da sciogliere è relativo alle condizioni fisiche di Mirko Vucinic che ieri non si è allenato a causa di una botta alla caviglia rimediata da Materazzi nel corso della finale di coppa Italia. Per capire se il montenegrino potrà essere a disposizione di Ranieri, sarà decisivo l’allenamento di rifinitura di stamattina a Trigoria. Se Vucinic non dovesse farcela, toccherebbe allora a Luca Toni farà coppia d’attacco con il capitano romanista, una coppia che era quella sognata dalla tifoseria giallorossa subito dopo l’annuncio dell’arrivo dell’ex viola a Trigoria nel passato mercato di gennaio, coppia poi che in realtà per una serie di motivi di fatto non si è mai vista in campo. Per Toni potrebbe trattarsi dell’ultima volta all’Olimpico se, come è possibile, non verrà riscattato dalla società giallorossa, soprattutto se il Bayern Monaco, come sembra, pretenderà qualche milione di euro per lasciare andare al giocatore, legato ai tedeschi da un contratto per un’altra stagione, contratto da dodici milioni lordi.

    A proposito di attaccanti c'è da dire che se Ranieri decidesse di tornare al modulo con tre giocatori offensivi, il terzo sarebbe sicuramente Menez che appare uno dei più in forma della rosa romanista in questo finale di campionato dove un po' tutti sono con il serbatoio agli sgoccioli.
    Scegliendo le due punte, il modulo dovrebbe essere il classico quattro-quattro-due, con taddei e perrotta esterni, De Rossi e Pizarro (recuperato) mediani. E' possibile, nel corso della partita, anche l'impiego di Matteo Brighi. Una novità è prevedibile in difesa. Dove, oltre allo squalificato Cassetti, non è da escludere una defezione di Mexes, anche lui ieri a riposo per un dolore alla coscia conseguenza di una ginocchiata rimediata contro l'Inter.
    Se il francese non dovesse farcela, Burdisso tornerebbe nel ruolo preferito di centrale con la conferma di Motta sulla corsia destra. Juan al centro e Riise a sinistra completerebbero la linea a quattro (ieri da Trigoria escludevano qualsiasi possibilità di una linea arretrata a tre).

     
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    I CONVOCATI GIALLOROSSI PER ROMA-CAGLIARI
    (domani, ore 15)

    1 BOGDAN LOBONT
    3 MARCO ANDREOLLI
    4 JUAN SILVEIRA DOS SANTOS
    5 PHILIPPE MEXES
    7 DAVID MARCELO CORTES PIZARRO
    10 FRANCESCO TOTTI
    11 RODRIGO FERRANTE TADDEI
    13 MARCO MOTTA
    14 RICARDO FATY
    16 DANIELE DE ROSSI
    17 JOHN ARNE RIISE
    19 JULIO CESAR BAPTISTA
    20 SIMONE PERROTTA
    22 MAX TONETTO
    24 ALESSIO CERCI
    27 JULIO SERGIO BERTAGNOLI
    29 NICOLAS BURDISSO
    30 LUCA TONI
    33 MATTEO BRIGHI
    94 JEREMY MENEZ

    INDISPONIBILI: Vucinic, Doni
    SQUALIFICATO: Cassetti
     
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    LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE DI CLAUDIO RANIERI ALLA VIGILIA DI ROMA-CAGLIARI

    Il giorno dopo Inter-Roma di Coppa Italia, il tecnico nerazzurro Mourinho ha lanciato gravi accuse alla Roma.
    "Entro un minuto in tutto questo perché questo è un calcio che non mi piace. Io sono diverso: mi piace il rispetto e dò rispetto. Qui in Italia si cambia troppo. Non so dove si arriverà. E' troppo facile fare motivare e gruppo sentendosi attaccati da tutti e da tutto. A me piace vincere in un altro modo. Perché lo sport è un veicolo importante per la società italiana. Facendo così sono tutte bombe a orologeria. Sono un uomo di calcio, a me piace giocare a calcio. Lo sport deve essere questo. Non chiedetemi altro perché non vi risponderò".
    Dopo la sconfitta in Coppa Italia come restituire motivazioni ai calciatori?
    "Le motivazioni ci sono. Abbiamo fatto un percorso stupendo. Quando sono arrivato sapevo che dovevo lavorare tanto. Con positività e con senso di lealtà siamo arrivati a giocarci lo scudetto e la Coppa Italia contro una super-squadra. Adesso il nostro pubblico ci chiede di non mollare e noi non molleremo. Dobbiamo continuare a far sognare i nostri tifosi. Siamo procacciatori di sogni".
    Si aspettava che il fallo di Totti potesse scatenare questo polverone?
    "E' stato un peccato. Andavano evidenziate altre cose, invece perché c'è di mezzo Francesco è stato tutto amplificato. E' stato etichettato come malvagio. Da romano a romano ci ho parlato, gli ho detto cosa pensavo. Anche Totti è un essere umano. Non ci ha visto più e ha perso la testa. E' il nostro capitano e andiamo avanti".
    Domani i tifosi verranno allo stadio con la maglia di Totti.
    "Sono favorevole a tutto quello che dà un'immagine positiva di Roma. I tifosi con la maglia del capitano è un messaggio bellissimo, di vicinanza e senso di appartenenza".
    Sorpreso che Totti non andrà ai Mondiali?
    "Me lo sono sempre augurato. Ha subito tanti infortuni e spero che non vada ai Mondiali. Serve a noi".
    Ranieri andrebbe in Nazionale se dovesse arrivare un'offerta?
    "Sono per la Roma, per un calcio pulito fatto di messaggi positivi. Questo è il mio calcio".
    Se il fallo su Balotelli fosse stato commesso da un altro calciatore, ci sarebbe stata tutta questa polemica?
    "L'ho detto prima. Tutto viene amplificato perché è Totti. E non è giusto. Lui è un campione di umanità. E' bello vedere un ragazzo che sbaglia e chiede scusa. Poche persone al mondo chiedono scusa dopo aver sbagliato".
    Su cosa ha puntato per ricompattare il gruppo?
    "Parlando chiaramente. Non abbiamo giocato bene. Dovevamo giocare da Roma. Non siamo stati intelligenti e siamo caduti nella trappola dell'Inter. Eravamo nervosi. Abbiamo avuto due occasioni. E così come in campionato ci sono venute a favore, in questa gara sono andate a favore dei nerazzurri. Adesso mancano due gare di campionato. Dobbiamo chiudere bene la stagione. Il Cagliari ha buonissimi calciatori. Hanno fatto un girone d'andata molto bello. Creano tante occasioni. Squadra importante".
    Siamo alle battute finali, comunque andrà sarà un successo visto lo stato in cui ha preso la squadra. Cosa manca però a questa squadra per essere al top?
    "Abbiamo sempre detto che in questo mondo vince chi ha più soldi. Io non so quanto ha speso l'Inter negli ultimi 10-15 anni dall' "era Moratti". Dopo aver tanto speso, è riuscita a far quadrare i conti. I soldi aiutano a vincere. La Roma sta vincendo in un'altra maniera, sta tenendo sempre la squadra ai vertici del calcio italiano, qualche volta riesce a vincere. Per cui sta vincendo e facendo del suo meglio e questo è importante".
    Quindi Mourinho non è un fenomeno?
    "Siete voi che lo fate diventare fenomeno, per me è un buon allenatore. E mi fermo qua".
    Come ha vissuto questi giorni con Totti? Gli si è dato anche del razzista. Come sta psicologicamente il capitano? E la sua esclusione iniziale dalla finale di coppa può aver influito nel discorso psicologico?
    "Può darsi che l'esclusione possa aver influito, perchè è un ragazzo molto sensibile, anche se ne avevamo parlato. Giocare una finale dall'inizio è sempre più gratificante che entrare a partita in corso, come avevamo parlato. Totti razzista? Evidentemente non conoscono Francesco, basta vedere come scherza con Juan, Baptista o Faty. Totti è un ragazzo che ogni padre vorrebbe come figlio. Evidentemente non lo conoscono e lo voglio denigrare. Ma lui non merita questo".
     
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    RIISE, IL NORVEGESE D´ACCIAIO PER UNA STAGIONE LUNGHISSIMA

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    La lunga stagione della Roma è iniziata il 30 Luglio del 2009. I giallorossi scendevano in campo all’Olimpico per il preliminare di Europa League contro il Gent e sulla panchina sedeva ancora Luciano Spalletti. Oggi alla guida del timone c’è Claudio Ranieri e la squadra sembra essere cambiata in tutto e per tutto: atteggiamento, risultati, mentalità. È cambiato molto tranne che un fattore: John Arne Riise. “Il norvegese di ferro” come lo ha soprannominato lo stesso Ranieri, è stato presente in 51 partite sulle 53 fin qui disputate dalla squadra capitolina. Uno stacanovista che non conosce sosta e che non conosce la parola stanchezza. Ranieri ha sempre fatto affidamento ciecamente su Riise, anche a causa della mancanza di alternative nel suo ruolo.

    SENZA SOSTA - Il norvegese non si è praticamente mai fermato in questa stagione. Le uniche partite saltate dall’ex terzino del Liverpool sono state due: una in campionato (Udinese-Roma 2-1 ) e una in Coppa Italia (Roma-Triestina 3-1). Per il resto John è stato sempre presente disputando tutte le partite dal primo minuto. In Europa League è stato sempre presente firmando anche tre reti: Una al Kosice nei preliminari nella goleada dell’Olimpico ( 7-1 il finale per i giallorossi) , una al Fulham per la vittoria di misura 2-1 sugli inglesi all’Olimpico e l’ultima contro il Panathinaikos nel ritorno dei sedicesimi. Un gol illusorio che ha portò la Roma in vantaggio ma non che servi ad evitare la sconfitta e la conseguente eliminazione dalla seconda competizione Europea. Impressionanti i numeri Riise in campionato. Il norvegese in campionato ha giocato 35 dei 36 match disputati sin qui dalla Roma, collezionando ben 26 presenze consecutive. Da quell’Udinese-Roma il terzino di Alesund è sempre sceso in campo in serie A, per un totale di 2340 minuti di fila. Complessivamente, Riise ha disputato 3150 minuti in campionato che sommati ai 1080 minuti in Europa League e ai 450 minuti in Coppa Italia fanno 4680 minuti stagionali. Cifre importanti che sottolineano come Riise sia oltre che un giocatore integro fisicamente anche un difensore molto corretto (in due anni di Roma ha raccolto solo 3 ammonizioni, tutte in queste campionato).

    VIZIO DEL GOL - Se si leggono le statistiche della stagione di Riise ci si accorge di come sia stato importante nella quantità ma anche nella qualità dell’annata giallorossa. Oltre ai tre gol in Europa League il difensore della Nazionale Scandinava ha collezionato ben 5 gol in campionato un bottino notevole per un difensore. Le reti di Riise sono tra l’altro tutte pesanti: la prima vittoria in campionato della Roma ce la regala proprio lui con un bolide al Siena per l’1-2 finale. La squadra toscana verrà punita anche al ritorno con un gran tiro da fuori area per il momentaneo vantaggio nella sfida terminata 2-1 per i giallorossi. Il gol che forse tutti ricordano meglio è sicuramente quello contro la Juventus all’Olimpico di Torino. Il mancino norvegese trovava la 92’ il gol che valeva un altro 1-2 e faceva impazzire di gioia i tifosi giallorossi. Gli altri due gol segnati da Riise sono quelli al Palermo per il 4-1 dell’Olimpico e l’ultimo , molto fortunoso, segnato al Bologna con una deviazione degna del miglio Pippo Inzaghi su un tiro da fuori area di Daniele De Ross
     
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    TONI VUOLE CONVINCERE LA ROMA

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    (Il Corriere dello Sport) - Nove gennaio, la prima all’Olimpico. Nove maggio, l’ultima? Cinque mesi dopo, Luca Toni, accolto come l’uomo dei sogni appena cinque mesi fa, potrebbe essere anche alla sua ultima volta con la Roma di fronte ai tifosi giallorossi. C’è il rischio che la favola non finisca con il classico e tutti vissero felici e contenti. Perché a Trigoria una decisione certa sulla questione Toni non è stata ancora presa. Anche se l'arrivo del centravanti campione del mondo, ha portato i vantaggi che sono sotto gli occhi di tutti, nonostante quell'infortunio subito nei primi minuti della partita sul campo della Juventus che poi costrinse il giocatore a fare lo spettatore per quasi due mesi, un'eternità per un attaccante che aveva appunto solo cinque mesi per convincere la Roma e Lippi. Il secondo non si è convinto, la prima chissà.

    Cinque le reti realizzate da Toni con la maglia della Roma. Quattro di queste proprio all'Olimpico, due al Genoa, una all'Udinese, un'altra all'Inter, tra l'altro l'ultima, quel destro cadendo sotto la Sud che regalò i tre punti contro i nerazzurri e un sogno più vicino alla realtà per tutta la gente romanista. Solo a Livorno Toni ha segnato lontano dall'Olimpico. ma in casa o fuori, i gol contano sempre e oggi il centravanti vorrebbe tornare a lasciare il segno, magari per consolidare il suo desiderio che è quello di rimanere alla Roma come ha dichiarato in più di un'occasione in tempi recenti, consapevole che la conferma di Van Gaal che proprio ieri ha festeggiato lo scudetto con il Bayern Monaco, per lui vuole dire nessuna possibilità di tornare a calcare i palcoscenici della Bundesliga.

    Toni ha centottanta minuti, sempre che Ranieri glieli garantisca tutti, per provare a convincere alla Roma a riscattarlo dal Bayern con cui il giocatore ha un contratto ancora per un anno alla bella cifra di dodici milioni lordi. Oggi avrà la possibilità di giocare dall'inizio con Francesco Totti per la prima volta dal fischio d'inizio, il compagno ideale per provare a tornare al gol che per uno come lui vuole dire tutto. Toni in queste due partite dovrà convincere la Roma. Dovrà convincere la società, soprattutto, ad andare a mettersi seduta al tavolo del club tedesco, un tavolo sopra il quale Rummenigge e soci hanno fatto capire che bisognerà metterci qualche cosa per convincerli a lasciar andare il giocatore. Un qualcosa che vuole dire qualche milione di euro.

    E a Trigoria non è che le casse societarie siano pienissime, pensando pure che al giocatore dopo dovrà comunque essere garantito un contratto non inferiore ai due anni per poter dare a Toni la stessa cifra che il Bayern gli deve per una sola stagione. Toni ha un solo modo per rendere tutto più facile: fare gol, a cominciare da oggi all'Olimpico. Quello che ha fatto per tutta la sua carriera.
     
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    Interviste del dopo partita

    TOTTI in zona mista scherza con un giornalista che indossa la maglia della Roma:
    “Questa è l’ultima volta che te la metti…”

    TOTTI in zona mista:
    “Domenica finisce, noi ci proviamo mica…”

    MENEZ alla tv francese:
    "Siamo tranquilli, andiamo domenica a Verona per vincere e poi vedremo cosa succederà. Comunque un'ottima stagione, ce la siamo giocati alla pari con l'Inter, la bilancia dei punti alla fine si è equilibrata, per noi è stato un bene uscire dall'Europa League".

    MEXES
    "Grande stagione. Speriamo non sia finita qui. I Mondiali? Non credo, ho giocato poco

    PRADE' a Roma Channel:
    "Burdisso? Ha una mentalità vincente. Riesce a trasportare tutti. Cercheremo di tenere Nicolas alla Roma. Oggi siamo stati sfortunati. Una partita strana. Fortunatamente c'è stata la reazione. Noi ci crediamo. Andiamo a Verona per vincere. Sono contento che ce la giochiamo fino alla fine del campionato. Il caso Totti? Lui ha avuto un linciaggio mediatico importante. La gente lo conosce poco. Non sa quante iniziative di solidarietà Francesco fa durante la settimana. Quello che è successo oggi se la ricorderà tutta la vita. Oggi è stato accolto dai tifosi come un figlio. Tutti a Verona domenica".

    TADDEI a Roma Channel:
    "Ci crediamo fino alla fine. Andiamo a Verona con tutto il rispetto, ma cercando di fare gli ultimi 3 punti del campionato e, chissà, per riuscire a vincere lo scudetto che è il sogno di tutti. Abbiamo affrontato una squadra che se l'è giocata fino alla fine. Questo è lo spirito di ogni squadra che viene a giocare in casa nostra. Avevamo a sensazione che si potesse ripendere la partita. Una gara strana. Però siamo riusciti a vincere che è quellp che volevamo. Dopo cinque anni ho sempre l'appoggio dei tifosi. Mi fa molto onore. Io cerco di far vedere a loro quello che vorrebbero. Dò sempre il massimo. Ma non solo io. Ognuno cerca di fare il meglio perché la tifoseria della Roma è unica. Ranieri? Penso che dopo tanto tempo con un tecnico diventa un rapporto di amicizia e non professionale. Alcuni confondono questo rapporto. Qualcuno pensa di poter fare quello che vuole. Con Spalletti era sfuggita la situazione di mano".

    JUAN alle radio:
    "Andiamo avanti come abbiamo sempre fatto e vediamo di vincere anche domenica"
    Come avete vissuto il caso Totti?
    "Il problema Totti è stato creato all'esterno della Roma, lui ha detto di aver sbagliato, per il resto non c'entra niente non ha colpe, lo conosciamo bene il nostro capitano, anche caratterialmete".
    Ci credete?
    "Noi siamo tranquilli con la testa all'ultima partita, domenica andiamo a verona per vincere poi vediamo che succede".

    PIZARRO alla Rai:
    "Totti che smette a fine stagione? Non credo proprio, il capitano sta qui. E comunque basta con i moralismi, in questo ambiente non è il caso di farli, perchè certe cose possono capitare a tutti. Lo scudetto? È difficile, naturalmente ma noi ci dobbiamo credere".

    MOTTA in zona mista:
    "L'attenzione non era alla partita di Milano. Dopo il gol del Cagliari abbiamo reagito. Il palo? Mi ritrovo sempre a dire che sfortuna".

    DAMIANO' in zona mista:
    "Mexes e Menez meritano la convocazione in Nazionale. Il campionato italiano è difficile. Anche se non hanno giocato molto si sono sempre comportanti bene. Nello strano girone della Francia potrebbero essere importanti al Mondiale".

    JUAN a Roma Channel:
    "E' stata una partita difficile. Siamo stati bravi a reagire dopo il gol. Il campionato non è finito. Si decide tutto domenica. Andiamo a Verona per vincere. Speriamo che l'Inter non vinca. Giocare a questi orari con il caldo è un po' pesante. Nel secondo tempo eravamo tutti stanchi. Le due squadre erano molto lunghe. Il Brasile favorito ai Mondiali? No. Siamo favoriti come le altre grandi nazionali. Siamo lì, allo stesso livello. Poi sappiamo che il Mondiale è una competizione particolare e può succedere di tutto. Il pubblico di Roma? Ti spinge, ti dà voglia di fare bene. I tifosi hanno riempito lo stadio sempre".

    BURDISSO a Sky Sport:
    “Una gioia immensa per noi arrivare al’ultima giornata con la possibilità di vincere questo scudetto. E’ remota ma ci speriamo. Vogliamo finire questo anno bene. Futuro? Spero di saperlo presto. Ho fatto io la scelta di venire qui in prestito. Si vedrà. Ringrazio l’Inter e la Roma. Ho detto che è meglio restare qui, guardando anche i centrali dell’Inter. Vedremo”.

    RANIERI a Sky Sport
    Crede nei miracoli?
    “Dobbiamo giocare fino in fondo. L’avversario è stratosferico, abbiamo fatto un campionato quasi perfetto. Noi ci dobbiamo provare".
    Contento della prestazioni di Totti?
    “Me lo auguravo per noi e per il capitano. Gli avevo detto “fai divertire il pubblico e fai parlare di te per i gol e giocate”. Noi dobbiamo cercare di fare il meglio possibile sul campo”.
    Che film metterai prima della prossima partita?
    “Metto paperino. Le informazioni che arrivano a Mourinho non sono esatte. Io rispetto me stesso e gli altri. Evidentemente lui questa dote non ce l’ha. Non rispondo. Lo rispetto. E’ un grande tecnico, un grande motivatore e qui mi fermo. Non gettate benzina sul fuoco. Avete cambiato quello che ha detto Mourinho sul Siena. Non erano state modificate le sue parole”.
    Che speranze hai? Come pensi la Roma di domani?
    “C’è sempre da crescere. Il prossimo anno sarà ancora più difficile per la Roma. Io voglio che la mia squadra lotti fino in fondo. Cercheremo di fare risultato a Chievo perché sta bene.
    Giocate meglio senza centravanti?
    “Noi non riuscivamo ad aiutare il centrocampo. Per il Cagliari era facile contrastarci. Mi servivano giocatori che riuscissero a scardinare il centrocampo”.

    ROSELLA SENSI alle radio:
    "Un grandissimo campionato che finisce domenica prossima, un grazie a tutta la squadra perchè davvero lo meritano".
    Un'immagine bellissima dei giocatori con i figli in campo
    "Assolutamente si questa è la Roma, noi non lanciamo mai polemiche, le raccogliamo semmai".
    Su Totti...
    "Francesco ha riconosciuto l'errore ma penso che ci sia una retorica anche verbale che può essere più violenta".
    Vuole rispondere a Mourinho?
    "Io tra poco vado a dormire nella mia culla d'oro se mi consentite, non voglio rispondere a nessuno, oggi sono contenta".
    I giocatori hanno visto Il Gladiatore alla vigilia del match?
    "Io so sche non l'hanno visto però forse qualcuno è più informato di me".

    RIISE a Roma Channel:
    "Manca ancora una partita, per me però il campionato è finito visto che ero diffidato e sono stato ammonito. Ora dopo il campionato mi aspetta la Nazionale. Abbiamo fatto un gran torneo. Adesso speriamo in un passo falso dell'Inter contro il Siena. Oggi è stata una partita strana. Abbiamo avuto tante occasioni. Il Cagliari ha giocato la sua partita e noi abbiamo ottenuto 3 punti importanti. Spero di andare a Verona nonostante la squalifica. Non voglio stare a casa. Le polemiche su Totti? Totti è il numero 1. E' un grande uomo e un grande giocatore. Anche oggi ha fatto due gol. Questo è Francesco. I norvegesi in tribuna? Si ho dato loro delle magliette e dei biglietti. Sono molto contento che siano venuti a vederemi. Un grazie particolare va a tutti i tifosi. Il prossimo anno voglio fare ancora di più per loro".

    MOTTA a Roma Channel:
    "Peccato per quel tiro che è finito sul palo. Quest'anno ho avuto poca fortuna, diciamo così. Però se c'è una cosa di cui non mi rammarico è che ho sempre dato il massimo. Sono contento di quello che ho fatto. Quando non si gioca a volte è meglio non rispondere e stare in silenzio. L'Inter? La speranza è l'ultima a morire. Speriamo in un altro 5 maggio. Oggi la squadra ci ha provato a fare gol nel primo tempo, c'è stata sfortuna. Poi è arrivato il vantaggio del Cagliari e dopo la nostra grande reazione. Il futuro? Questa città non la lascerei mai. Però devo essere realista: ho 23 anni e ho bisogno di giocare, di continuità. La società deve decidere se riscattarmi. A me fino ad ora nessuno mi ha detto niente".

    PIZARRO a Sky
    "Siamo abituati a soffrire e l’abbiamo fatto anche oggi. Ce la giocheremo fino all’ultimo perché questa gente se lo merita".
    È giusto ricordare questo campionato come grande duello tra Roma e Inter?
    "Sicuramente si, perché all’inizio non eravamo invitati a fare parte di un campionato così per come avevamo iniziato. Poi con l’arrivo di Ranieri le cose son migliorate e siamo contenti di poter lottare con una grande squadra come l’Inter. Loro avevano 14 punti di vantaggio, ma siamo contenti di avergli dato noia".
    Ti aspetti qualcosa di importante dagli ultimi 90 minuti?
    "Dicono che i miracoli esistono, speriamo accada per la Roma. Abbiamo fatto tanto e dobbiamo finire bene questo campionato".

    NEWS

    TOTTI da francescototti.com:
    L'Olimpico oggi era davvero magnifico. Così tanto affetto nei miei confronti in un momento per me davvero difficile... Grazie di cuore. Grazie a coloro che mi sono stati sempre vicino e alle tante persone che oggi indossavano la mia maglia. La mia maglia che è anche la vostra maglia, sono i nostri colori, il nostro orgoglio. A voi, ai miei compagni e a tutti quelli che vivono per la Roma adesso dico una sola cosa: crediamoci fino alla fine".

    RANIERI in conferenza stampa:
    Oggi non è rimasto tranquillo...
    "No oggi mi sono emozionato, il calcio dà grandi emozioni. E' stato bello andare sotto la curva, li ringrazio di cuore, davvero".
    Il loro gol vi ha dato la carica...
    "Il loro gol ci ha sbloccato, evidentemente anche il primo caldo ci ha dato fastidio. Sia a noi che a loro, è stata una gara lenta come di solito non le giochiamo e nemmeno il Cagliari. Nel secondo tempo abbiamo rischiato un po' di più e abbiamo lasciato un po' di spazi. Il loro gol è stato come un colpo di frusta e ci siamo svegliati, senza pensare troppo ma giocando e basta. Era un momento da dentro o fuori".
    Se la chiamasse la nazionale?
    "Io ho un progetto che si chiama Roma. Poi parlerò con la Sensi ma io sto qui, sono a casa".
    Cosa si aspetta?
    "Io mi aspetto che la Roma sia determinata e faccia risultato, sarà dura, loro sono in forma lo abbiamo visto anche oggi. Ci aspetta una gara difficile io dovrò mantenere alto il morale e la tenzione. In settimana si lavora così come ho scritto su un cartello che ho messo a trigoria che recita "Senza rimpianti". I ragazzi vogliono chiudere bene, poi ovvio l'inter è forte".
    Quando si è reso conto che la Roma aveva le carte in regola?
    "Quando sono arrivato lo sapevo già, anche se non mi sono mai posto limiti, mi sono messo l'elmetto ed ho cominciato a lavorare senza pianificare il poi. Tutti esami, tutte finali. Lo sapete io sono così, volevo alzare l'asticella sempre di più piano piano. Certo abbiamo toccato l'asticella durante l'ultimo salto ma si sono tutti impegnati mettendoci il massimo".
    Totti e Toni?
    "Oggi è stato un caso, la squadra deve avere equilibrio, noi siamo un po' affaticati al momento, ci può stare, abbiamo giocato davvero tanto. Per avere Totti e Toni devi essere rapido sulle fasce e pronti a crossare. Quando non sei al 100% è un po' più complesso, poi mi sono reso conto che c'era una sorta di imbuto, o provato ad allargare un po' Menez".

    Edited by ShikamaruFGV - 9/5/2010, 20:49
     
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    FINO ALL´ULTIMO

    Il Messaggero- Bisogna aspettare ancora, sino al 16 maggio: il quindicesimo successo interno della Roma, 2 a 1 contro il Cagliari, ha un gran bel significato. L’Inter non può festeggiare lo scudetto con una giornata di anticipo e domenica Mourinho, avendo solo 2 punti in più dei giallorossi, non andrà da turista a Siena, nell’ultimo turno del torneo e a sei giorni dalla finale di Champions.

    Continua l’infinita e discussa volata per il titolo che si assegnerà, come due anni fa, al fotofinish.

    La Roma, insomma, è proprio squadra-rompiscatole: darà fastido almeno per un’altra settimana all’Inter. E a chi promuove e benedice ogni respiro e qualsiasi giocata della superpotenza di Moratti che avrebbe dovuto vincere lo scudetto con largo anticipo e che invece è lì, vicinissima al traguardo, senza avere però ancora la possibilità di urlare tutta la sua gioia. Eccolo il vero merito di Ranieri: aver prolungato sino all’ultima trasferta, domenica a Verona, il sogno dei tifosi giallorossi che ancora ci credono, nonostante il ritardo in classifica. Con il vantaggio sui nerazzurri negli scontri diretti, fondamentale sarà superare pure il Chievo, per non aver rimpianti. Nel pomeriggio dei saluti, finalmente il sole e la festa, dopo giorni di pioggia. E di veleni.

    Quelli che lasciamo a chi, già nel corso di Roma-Cagliari, prova a paragonare la gara dell’Olimpico alla sfida a senso e tifo unico di due domeniche fa, cioè a Lazio-Inter, match che in Europa hanno giudicato nel modo giusto e non come in Italia. E se anche fosse, perché Mourinho può approfittare della generosità altrui e Ranieri non dovrebbe? C’è pure chi ci racconterà più l’astio per Balotelli, solo un coro della Sud contro l’interista (e a fine partita nel senso che nessuno se l’è filato), o l’arrendevolezza del Cagliari che non ha più obiettivi (come il Chievo) e che quindi sta in campo solo perché glielo impone il calendario. Il vantaggio della squadra di Melis, punizione di Lazzari al ventisettesimo della ripresa, rovina il copione già confezionato. Va sensibilmente aggiustato. Anche perché poi c’è il salvataggio di Burdisso, con il corpo, sul contropiede improvviso di Nenè sull’1 a 1: non aiuta a sostenere fino in fondo la tesi di incontro in discesa per i giallorossi.

    Il mirino, in ogni caso, è sul campione di casa: scusate, dovere di cronaca. Centomila occhi su Francesco Totti; per gli altri, senza offesa, poco o niente. Errori, balletti e teatrini se ne vedono tanti e qui meno che da altre parti. Forte e spontaneo l’abbraccio di cinquantamila tifosi al capitano tornato in campo dopo il calcione a Balotelli nel finale di Inter-Roma di coppa. Perché l’amore della gente, tanti spettatori in tribuna con la maglia numero 10, viene prima di ogni altro episodio di una partita emozionante solo negli ultimi venti minuti, con l’ennesima rimonta giallorossa.

    I tifosi per un giorno si sono vestiti da Totti: scelta di vita e di appartenenza. Meglio con lui che con chiunque l’altro; più bello, sicuramente, di tanti sgorbi del nostro calcio. Il pubblico al fianco del capitano e della Roma, mettendo quasi in secondo piano il risultato, a parte il boato per il vantaggio del Chievo nel primo tempo, breve illusione di una giornata che comunque non sarebbe stata l’ultima di questa stagione. Totti stavolta di calci ne piazza due e come meglio sa fare. Due destri, uno in diagonale al trentaquattresimo e uno su rigore al trentottesimo, per ribaltare il risultato in quattro minuti a fine ripresa e tenere la Roma ancora in scia dell’Inter. I suoi numeri sono, quelli sì, gesti che restano: 14 reti in campionato e 25 stagionali, 192 in serie A e 245 in assoluto. Ha voglia e si vede subito. Apre la prima parte, a una porta, con un palo centrato al quinto, sempre con il destro, da fuori su tocco di Perrotta; prova a far segnare Toni, tra i più stanchi, e Menez, vivace e spettacolare. Regala pennellate d’autore per metà tempo, chiuso poi da un altro palo giallorosso colpito da Motta. Marchetti è bravo, ma nella ripresa sarà meglio Lupatelli, subito pronto su Menez e Totti.

    Il capitano, deviando un sinistro di Riise, vede il pallone sbattere contro la traversa. La Roma non segna, l’Olimpico è sereno, lasciando pioggia e sospetti a San Siro dove già assaporano il quinto tricolore di fila. Bergonzi, dopo non aver fischiato un rigore nel primo tempo ai giallorossi per doppia mano di Canini sdraiato davanti a De Rossi, ne nega uno al Cagliari, fallo di Juan su Nainggolan. Nella stessa azione Jeda appoggia fuori quando è più facile mettere dentro. Squillano i telefoni, dopo i replay: urla per lo scandalo. Melis toglie Jeda e mette Lazzari che però segna. Romanzo da riscrivere, togliendo profumi e sapori: pure perché si sentono tifosi che esultano e, non ci crederete, sono del Cagliari. Ranieri, sostituito Toni con Taddei dopo un’ora, fa entrare pure Cerci, fuori Motta, e in difesa va il brasiliano.

    Totti, facendo peggio di Jeda, a porta vuota alza sopra la traversa. Che sta succedendo? Il campionato è all’epilogo e sono d’accordo tutti, anche il capitano? Intanto, però, Totti pareggia, incrociando di destro. Sul cross di Riise, poi, Biondini ci mette il braccio. Rigore e bis del capitano. Che poi chiama in campo i bambini della Roma, i piccoli suoi e dei compagni. Resta lì almeno un’altra mezz’ora, nel pomeriggio più lungo. A guardare la gente che lo vuole qui pure l’anno prossimo, a pensare al suo futuro. Presto sapremo.
     
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    PALI, RIMONTA E TANTO BATTICUORE TOTTI TIENE APERTO IL LIBRO DEI SOGNI

    La Repubblica- Alle 15,35 di una domenica batticuore, arrivata alla fine di una settimana di veleni, nello stadio Olimpico si è sentito risuonare un "Ohhh" di delusione che sembrava ormai mettere la parola fine a questa stagione. Era successo infatti che l´Inter era passata in vantaggio a Milano con Cambiasso. La Roma non riusciva a piegare il Cagliari di Daniele Conti, pur prendendo pali e buttando fuori palloni, e alla gente quindi non restava che rassegnarsi alla legge del più forte. E invece non è ancora finita: il Cagliari è perfino andato in vantaggio nel secondo tempo con una punizione di Lazzari, e proprio mentre tutti si preparavano all´addio ufficiale allo scudetto ecco due gol di Totti: prima un destro da metà area a poco più di dieci minuti dalla fine e poi un rigore sempre del capitano (fallo di mano di Biondini su cross di Riise) quattro minuti dopo. Alle 16,44, un´ora e nove minuti dopo quell´ohhh di delusione, l´Olimpico si è riacceso.
    Tutto rimandato a domenica prossima. I tifosi si preparano a invadere Verona per cercare di battere il Chievo e sperare che il Siena del giallorosso Massimo Mezzaroma (quello che aveva promesso comunque un premio ai suoi giocatori in caso di terzultimo posto ed eventuale ripescaggio, per altro ormai impossibile...) strappi almeno un pari all´Inter. Per la Roma che considerava quest´anno già un miracolo arrivare in Champions è una festa essere giunti fino a questo punto. E sperare non costa nulla.
    Il pubblico ha tributato lunghi applausi anche a Ranieri, l´uomo che ha rilanciato la Roma. Ci spera nello scudetto? «Io mi aspetto una Roma determinata, che vada fino in fondo, che faccia tutto il possibile, poi - che devo dire? - l´Inter è stratosferica. Negli spogliatoi ho messo un cartello con scritto "Senza rimpianti". Bisogna solo fare il massimo, abbiamo fatto un campionato quasi perfetto, ci dobbiamo provare. La nazionale? Roma è casa mia». Si è beccato spesso con Mourinho: «Io porto rispetto a tutti, non mi va di continuare con le battute. Sono uno di San Saba, se volessi saprei essere duro, ma non voglio. E poi anche le parole di Mourinho in qualche caso sono state travisate, anche perché le cose gli sono state riportate male. Ma non fatemi fare il suo difensore, che non è proprio il mio abito. La storia della squadra caricata col film "Il Gladiatore"? Tranquilli domenica prossima metto Paperino».
    La Roma ha faticato molto a battere un Cagliari che non è apparso irresistibile, anzi. Da qualche settimana va avanti "raschiando il barile", lo ha detto persino il suo allenatore. Prima di arrivare ai gol comunque si sono visti un palo e una traversa di Totti e un altro palo di Motta. Ko Vucinic, Ranieri ha puntato su Menez, uno dei migliori, e sul tandem d´attacco Totti-Toni che però non funziona: i due si pestano i piedi, e soprattutto Toni ha perso la brillantezza e la grinta di quando è arrivato a Roma a gennaio. Consegnata la Coppa Italia a un´Inter certamente più forte e meritevole, adesso si tratta di resisterle il più possibile prima di farle vincere lo scudetto. Oppure pregare per una sorpresa...

    Edited by ShikamaruFGV - 10/5/2010, 13:12
     
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  15. •Saske•77™
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    Totti 4 giornate di squalifica in coppa italia asd
     
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94 replies since 6/5/2010, 18:35   2626 views
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