ACF Fiorentina [Topic Ufficiale]

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    La ACF Fiorentina[1], già Associazione Calcio Firenze nel 1926, poi Associazione Calcio Fiorentina nel 1927 e Florentia Viola nel 2002, più comunemente nota come Fiorentina, è la principale società calcistica ad alti livelli di Firenze. Fu fondata il 26 agosto 1926 grazie al marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano e gioca con una caratteristica divisa viola, scelta cromatica piuttosto rara (voluta espressamente dal Marchese stesso) nel mondo calcistico, motivo per il quale viene chiamata spesso in tutto il mondo la Viola. L'attuale presidente della società viola è Mario Cognigni, che sostituisce temporaneamente il dimissionario presidente Andrea Della Valle, mentre il presidente onorario del club gigliato è l'imprenditore marchigiano Diego Della Valle, fratello maggiore di Andrea.

    Nel suo palmarès, oltre a tre successi in campo internazionale (Coppa delle Coppe, Coppa di Lega Italo-Inglese e Mitropa Cup), figurano 2 scudetti (uno nella stagione 1955-56 e l'altro in quella 1968-69), 6 Coppe Italia e una Supercoppa italiana, ottenuta nel 1996.

    La Fiorentina è stata la prima squadra italiana a raggiungere la finale nella massima competizione continentale (Coppa dei Campioni 1956-57) ed il primo club a vincere la Coppa delle Coppe (1960-61), prima competizione UEFA per club vinta da una compagine italiana. Inoltre è una delle 13 squadre europee[2] che hanno disputato le finali di tutte le tre coppe principali della UEFA (Coppa dei Campioni-Champions League, Coppa delle Fiere-Coppa UEFA e Coppa delle Coppe).

    La Fiorentina è anche uno dei membri dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.

     
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    LA NUOVA FIORENTINA?

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    Al posto di una Fiorentina che sta mestamente salutando la stagione ne sta per nascere un’altra, forse più competitiva o forse no, solo il tempo ci dirà se le mosse della Società saranno andate nella giusta direzione. Il nostro scopo è quello di cercare di capire dove la Fiorentina potrebbe subire variazioni; reparto per reparto proviamo ad azzardare chi potrebbe salutare il gruppo e chi potrebbe arrivare in riva all’Arno. La 'variabile Prandelli' condizionerà certamente il mercato, ma ad oggi il tecnico di Orzinuovi è da considerare l'allenatore della Fiorentina a tutti gli effetti.

    PORTIERE - Una delle questioni più spinose riguarda Sebastien Frey. Il portierone francese potrebbe terminare la sua esperienza fiorentina con un po’ di anticipo rispetto alla scadenza del suo contratto. La sua cessione potrebbe rientrare fra quelle ‘eccellenti’ per fare cassa e operare sul mercato, ma una riflessione a questo punto è d’obbligo. La cessione di Frey porterebbe nelle casse viola circa 12 milioni di euro, e se Corvino volesse andare a prendere un sostituto all’altezza di ‘Seba’ si troverebbe a dover spendere una cifra simile, ad esempio per il cagliaritano Marchetti. Diverso il discorso nel caso in cui la Fiorentina decida di affidare la porta ad un giovane emergente. L’esborso economico sarebbe minore, ma i rischi da correre in questo caso sarebbero molti dal punto di vista tecnico, dato che Frey nelle ultime stagioni ha regalato diversi punti in classifica alla squadra di Prandelli. Frey a parte rimane da capire il destino di Avramov, che ha sempre la valigia in mano, ma che alla fine rimane a Firenze. Seculin invece potrebbe fare un’esperienza da titolare in una serie minore e il ruolo di terzo portiere della prima squadra potrebbe essere affidato al brasiliano Miranda.

    DIFESA - Il capitolo difesa ruota intorno all’arrivo di Munoz. Il giovane argentino completerebbe il reparto centrale insieme a Gamberini, Natali e Kroldrup, per il quale il rinnovo biennale dovrebbe arrivare fra pochi giorni. A destra saranno confermati De Silvestri e Comotto, mentre sulla sinistra potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione. L’operazione Felipe dovrebbe essere confermata e conclusa con l’Udinese, anche se il brasiliano non ha convinto del tutto in questa seconda metà di stagione, mentre Gobbi e Pasqual potrebbero entrambi salutare la compagnia. Il primo ha il contratto in scadenza e sembra destinato a parametro zero alla Sampdoria, mentre il secondo potrebbe essere ceduto per scelta tecnica. Nel caso in cui si verificassero queste due ipotesi Corvino si butterebbe sul mercato alla ricerca di un nuovo terzino sinistro.

    CENTROCAMPO - Il centrocampo dovrebbe subire qualche aggiustamento, ma non dovrebbero esserci ribaltoni. L’uomo in più della prossima stagione, nei piani di Corvino e Prandelli, sarà Mario Bolatti. L’argentino non è quello visto fin’ora e il lavoro estivo agli ordini dei preparatori atletici lo dovrebbe trasformare in un giocatore di ben altra levatura. Capitan Montolivo è il punto fermo del reparto e Zanetti, come ha detto lui stesso ai giornalisti, onorerà il contratto biennale e trascorrerà un altro anno a Firenze. Difficile da decifrare la situazione di Donadel. Il biondo centrocampista viola fa gola a molte squadre e lo scarso utilizzo di quest’anno potrebbero farlo propendere per un cambio di casacca. La Fiorentina non lo metterà sul mercato, spetterà a lui prendere una decisione. In entrata, specialmente nel caso in cui venisse ceduto Donadel, il nome buono è quello di Guarente, ma in caso di cessioni ‘eccellenti’, e quindi di denaro a disposizione, l’impressione è che Corvino potrebbe investire pesantemente su un centrocampista importante come Miguel Veloso, Aquilani, Palombo o Fernando.

    ATTACCO - Il reparto offensivo è quello più ingarbugliato. Gli scenari che si aprono sono tanti e diametralmente opposti. Il primo, il più semplice, è quello che prevede la conferma di tutti gli uomini offensivi; da Vargas a Mutu passando per Gilardino. Scontate le conferme di Marchionni, Jovetic, Ljajic e Keirrison, il mercato ruota intorno ai tre citati per primi. La cessione di Vargas sarebbe la più vantaggiosa dal punto di vista economico, mentre quella di Adrian Mutu porterebbe nelle casse viola circa 5 milioni di euro. Impensabile trovare per quella cifra un giocatore con la classe del ‘Fenomeno’, difficile pensare che Corvino metta tutta la responsabilità sulle spalle di Ljajic nel caso di cessione del rumeno. Un grosso punto interrogativo gravita sulla testa di Alberto Gilardino. Un suo addio a Firenze assumerebbe contorni clamorosi, ma è anche vero che la Fiorentina ha sondato il terreno per Lucas Barrios, centravanti argentino del Borussia Dortmund. Il futuro di Santana è invece legato a quello di Cesare Prandelli. Se il tecnico viola rimarrà a Firenze l'argentino non si muoverà, in caso contrario una sua partenza potrebbe essere plausibile. Per completare il reparto, anche in caso di addio di Vargas, il nome di Simone Pepe è quello più gettonato.

    E’ ancora presto per parlare di trattative avanzate e per snocciolare una Fiorentina plausibile per la prossima stagione, ma il tempo dell’attesa e delle supposizione sta per finire: d’ora in avanti si fa sul serio e le schermaglie di questi mesi si trasformeranno in fatti concreti.

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    Le date della prossima stagione: Si parte per Cortina il...

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    La tournée in Canada segnerà la fine di questa altalenante stagione. E La prossima? Di massima possiamo già dire che la squadra dovrebbe ritrovarsi a Firenze l'11-12 luglio per le visite mediche e dopo due-tre giorni partire per il ritiro di Cortina d'Ampezzo dove rimarrà per circa due settimane. Due o tre giorni di stop e poi via alla seconda parte del ritiro a San Piero a Sieve.

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    Adrian Mutu in campo in Canada

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    C'è più che una possibilità che questo accada perché la Fiorentina ha chiesto ufficialmente una deroga per poterlo schierare nelle due amichevoli oltreoceano contro l'Impact e la Juventus. Intanto il 'Fenomeno' ha già fatto sapere di non voler andare in Turchia. Fenerbahçe e Galatasaray avevano già fatto più che un sondaggio ed erano disposti ad offrire un robusto aumento di stipendio al giocatore pur di strapparlo da Firenze. Ma niente da fare: o si trova una sistemazione di suo gradimento, o il rumeno rimarrà in maglia viola anche l'anno prossimo.

     
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    Silenzio su Prandelli.

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    Mentre i tifosi viola sono profondamente divisi sul tenere o meno l'allenatore della Fiorentina per la prossima stagione, come si può leggere dalle tante email che stanno arrivando ai vari siti e forum fiorentini, Cesare Prandelli attende una risposta da parte della società sul rinnovo del contratto da lui proposto. Dal canto suo la proprietà non ha ancora risposto, perché non ritiene prioritario in questo momento il prolungamento. Restano per ora sul tavolo le pubbliche dichiarazioni delle parti che in teoria non lascerebbero spazi ad equivoci, ovvero, si va avanti con lui anche la prossima stagione (col contratto in essere, scadenza giugno 2011). Il tecnico sta cercando di capire quanto sia profonda la fiducia della famiglia nei suoi confronti e soprattutto da parte di Diego Della Valle, colui che ha rilasciato la stilettata maggiore nei suoi confronti un po' di tempo fa (poco prima di dimettersi da Presidente onorario). La Nazionale e in posizione più defilata anche la Juve, attendono una risposta alle avances fatte nelle scorse settimane.
     
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    Silenzio stampa, una scelta da fini strateghi della comunicazione

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    La Fiorentina, con una mossa la cui tempestività e soprattutto l’utilità è dubbia, ha annunciato il silenzio stampa per tutti i suoi tesserati fino a campionato concluso. Motivo, ha già “delineato chiaramente le proprie strategie societarie”, e soprattutto, imbavaglia tutti “al fine di evitare che errate interpretazioni possano generare speculazioni”. Un po’ come in finanza: Moody’s parla, la borsa crolla e la gente si incavola. Meglio che da Moody’s stiano zitti, uccelli del malaugurio. Allora tutti zitti anche in Fiorentina. Chi lo ha deciso? I fini strateghi della comunicazione e del marketing della società viola oppure i vertici – e verrebbe da chiedersi quali – di via Fanti? Nossignori, siete fuori strada. Questa scelta è l’ennesima battaglia contro la stampa e il diritto di critica e di cronaca, la battaglia contro i rosiconi, contro chi non vuole capire – con le buone o con le cattive – che la Fiorentina è congelata finchè la Cittadella non vedrà la luce. Speriamo intervengano il sindacato dei giornalisti, la Fnsi, e la sua associazione di categoria, l’Ussi.

    Per “evitare speculazioni”, non si potranno fare domande a Prandelli sul suo futuro. Del resto, a cosa serve chiedergli se va in Nazionale o alla Juve, la società ha già fatto chiarezza a dicembre (firma entro Natale), a febbraio (firma entro l’inizio della primavera), a primavera (per cortesia, spiega alla città che non vai alla Juve), a primavera inoltrata (resta ma senza prolungamento, tanto c’è tempo). Finirà come dicono i giornali che speculano, pare. Con molti fiorentini ridotti sul lastrico, dal momento che qualcuno aveva detto di andare a chiedere un prestito e scommettere alla Snai sulla permanenza di Prandelli sulla panchina viola. Sempre per evitare speculazioni, i giornalisti non potranno nemmeno fare due inutili domande a un Montolivo come accaduto a San Siro: le risposte in ogni caso erano degne di un silenzio stampa anticipato. Il resto dei giocatori, aveva ricevuto dall’alto l’ordine di non fermarsi a parlare. Insomma, questo silenzio stampa non è una novità. Ed è un capolavoro comunicativo di chi l’ha voluto, che fa pari all'isolamento dei giocatori in ritiro a Cortina e al progressivo allontanamento degli stessi dai tifosi. “Parlo io”. Ammesso che qualcuno, prima o poi, riesca a capirlo quando recita copioni già sentiti e pronti per ogni evenienza.

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    Corvino a caccia di un attaccante

    Il Betis Siviglia è pronto a sacrificare una delle sue migliori pedine offensive pur di rinforzare il reparto arretrato in vista della prossima stagione. Secondo quanto rivelato da Estadio Deportivo, il Betis Siviglia ha offerto all'Estudiantes l'intero cartellino dell'attaccante Mariano Pavone in cambio del terzino destro Marcos Angeleri, calciatore cercato anche da Monaco, Roma e Fiorentina.

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    Cannavaro su Prandelli: "Sarebbe perfetto come ct della Nazionale"

    Il difensore della Nazionale e della Juventus, Fabio Cannavaro, ha parlato a Sky Sport24, in un’intervista esclusiva nella quale ha parlato della possibilità che il tecnico viola diventi il nuovo ct della Nazionale: “Prandelli è un allenatore che ha grandissima esperienza, sa lavorare con i giovani, sa gestire un gruppo abituato alla Champions League. E’ un allenatore che ha fatto tanta esperienza, all’epoca del Parma. Ho avuto la fortuna di stare un po’ con lui, prima del passaggio all’Inter. Anche in quel breve periodo, si intuivano e si capivano le sue qualità. In questa Nazionale non ce lo vedrei male”.

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    Pepe il primo della lista, ma...

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    E’ Pepe il giocatore sul quale saranno spesi i primi 5,5 milioni disponibili, ma anche la pista Aquilani ha preso improvvisamente quota. Sono i numeri (del debito) del Liverpool a rendere possibile l’operazione. Il club inglese ha da chiudere con le banche un deficit di oltre 416 milioni di euro e con il mercato in uscita potrebbe tentare di alleggerire la pressione degli ingaggi favorendo il via libera di giocatori appunto come Aquilani. Come? ’Svendendo’ parzialmente il cartellino (ovvero cercando di monetizzare senza sparare cifre folli), oppure lasciando partire il giocatore in prestito aiutando il club partner partecipando al pagamento dell’ingaggio. Insomma, davanti a una prospettiva del genere (proprio come accadde con Cassano quando dal Real passò alla Samp), la Fiorentina potrebbe portarsi a casa un ottimo elemento — appunto Aquilani — con un investimento minimo.

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    Mutu, Frey e Vargas, chi verso l'addio?

    In stand by invece le posizioni di Mutu e di Frey, torna così in primo piano la possibilità del via libera all’addio di Vargas. E l’Inter starebbe recuperando molto terreno sul Real nella corsa all’esterno peruviano. Confermato anche l’interesse del River Plate per il centrocampista Bolatti. L’operazione è possibile anche se l’ultima parola spetta al giocatore che non sembra molto convinto di cambiare di nuovo maglia dopo appena sei mesi dal suo arrivo a Firenze.

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    In arrivo dalla Lega Pro due giovani talenti italiani

    Sempre per quanto riguarda il mercato, verranno fatti due innesti nella rosa viola che arriveranno dalla Lega Pro. Giacomelli del Foligno e Scapuzzi del Portogruaro sono nel mirino della Fiorentina.

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    Keirrison e Ljajic adesso tocca a voi

    L’orgoglio o la speranza? Siccome gli interrogativi latitano ma la voglia di chiedersi ‘che ne sarà di noi’ tra i tifosi resta, c’è un ultimo dubbio che scorre nelle menti viola. Puntare sull’oggi e sulla voglia di rivalsa dei protagonisti di una stagione no, o chiudere sulle ali del futuro e della freschezza, con 180’ conditi da tanta gioventù? Nascono così nuovi ballottaggi, big contro baby, visto che l’infermeria depaupera ancora la rosa di Prandelli e delle riserve dell’annata c’è poca traccia.

    A proposito di infortunati: ieri pomeriggio, ad Arezzo, Santana si è sottoposto ad un intervento di ricostruzione al legamento crociato anteriore, eseguito dal professor Giuliano Cerulli, con esito positivo. L’argentino verrà dimesso oggi, la prognosi per la ripresa dell’attività agonistica è nell’ordine dei 5 mesi. Indisponibili per domenica, anche se le condizioni di questi sono in miglioramento, Comotto, Felipe, Pasqual, Vargas e Gamberini. "Quelli relativi alla formazione da schierare in questo finale di campionato, sono discorsi che deve affrontare Prandelli — commenta Gigi Simoni, oggi dt del Gubbio ed in passato tecnico dell’Inter — ma anche per quanto riguarda i giovani vanno fatte delle distinzioni. Giusto, semmai, far giocare i baby che durante l’annata sono stati spesso aggregati e talvolta utilizzati, come Babacar. Ma mandarli allo sbaraglio, schierare in campo una squadra all’arma bianca, mi sembra una scelta sbagliata". Chiaro, chiarissimo Simoni, quando gli si prospetta un’eventuale sostituzione di Frey con Seculin. "Sebastien deve giocare, io non sono per le rivoluzioni finali e non vedo necessità di stravolgere il tutto. Il campionato, in fondo, non è ancora finito e chiudere bene sarebbe importante". Davanti al transalpino, che giocherà, linea a quattro con De Silvestri e Gobbi terzini, Kroldrup e Natali coppia obbligata al centro, Aya e Masi baby della primavera in panchina pronti a giocare strada facendo. Il dubbio di Prandelli è tattico: se sarà 4-3-3, mediana con Montolivo, Bolatti ed uno tra Zanetti e Donadel. Altrimenti uno di questi ultimi tre in campo e davanti linea più che verde con Marchionni, Jovetic e Ljajic alle spalle di Keirrison, favorito su Gilardino per la maglia da centravanti. "Ljajic l’ho visto — prosegue Simoni — e devo dire che ha fatto bene, anche se nessuna cosa straordinaria. Regala comunque la sensazione di essere un giocatore con qualità, ma per dare valutazioni più approfondite ci vuole tempo. Due gare sono poche per dare un giudizio su questi ragazzi, come Keirrison".

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    L'importanza dell'ottavo posto...


    Sono in molti a pensare che le ultime due giornate di campionato, per la Fiorentina, non abbiano più alcun valore. E in parte è così: la squadra viola è matematicamente fuori dalla zona Europa League, così come – e ci mancherebbe altro.. – è matematicamente salva. Ma in realtà, andando a caccia di stimoli per battere Siena e Bari, un obiettivo, tangibile, ancora esiste: quello dell’ottavo posto. Apparentemente una posizione inutile, ma in realtà superare il Genoa, che attualmente ha due punti in più della Fiorentina, qualche vantaggio lo porterebbe, sia in termini economici (un piazzamento migliore in classifica permetterà di accedere a una quota migliore nella nuova ripartizione dei diritti televisivi) che nell’ottica della prossima stagione. Sì perchè le prime otto dell’attuale serie A avranno il diritto di entrare in scena, nella Coppa Italia 2010/11, direttamente dagli ottavi di finale, da teste di serie, cominciando il loro cammino il 27 ottobre, mentre le altre (dalla nona alla ventesima) inizieranno dal turno precedente, il terzo, in programma il 22 settembre. Non un vantaggio ‘memorabile’, ma si sa che un turno infrasettimanale in meno fa sempre comodo per preparare al meglio le partite della domenica. In questo senso, essendo fuori dalle coppe europee, la Fiorentina il prossimo anno dovrà scendere in campo molte meno volte di mercoledì: il calendario della serie A 2010/11 (che prenderà il via il 28 agosto per concludersi il 22 maggio), prevede quattro turni infrasettimanali (10 novembre, 6 gennaio, 2 febbraio, 2 marzo), ai quali andranno aggiunte le partite di coppa Italia. Insomma, un’agenda decisamente meno densa di appuntamenti per la prossima Fiorentina, che potrà sicuramente attrezzarsi al meglio per tornare a disputare un campionato di vertice. Anche la preparazione estiva ne risentirà positivamente: non dovendo disputare preliminari di nessun tipo, e cominciando il campionato il 29 agosto, è presumibile che la squadra si ritroverà per il raduno intorno a metà luglio, allungando leggermente il ritiro di Cortina (due settimane invece che dieci giorni) e poi concludendo la preparazione come di consueto a San Piero a Sieve.

     
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    Un tridente con il massimo della qualità

    Come Ronaldinho e Seedorf (quelli veri) dietro a Borriello. Come Sneijder e Stankovic dietro a Balotelli (è successo una volta a Marassi: 5-0 per l'Inter sul Genoa). O infine come Messi e Pedro dietro a Ibrahimovic. In quest'ultimo caso voliamo in alto, molto in alto, ma pensare a Mutu e Jovetic dietro Gilardino, a Jovetic dietro a Mutu e Gilardino, fa sognare Firenze. Con quei tra attaccanti, la Fiorentina avrebbe il massimo della qualità pur mantenendo un solido equilibrio. Tre giocatori d'attacco, tre mediani (uno con la tecnica di Montolivo), quattro difensori con esterni pronti a spingere in avanti. Mutu furioso e... riposato (per tutto quello che gli è successo, e ha combinato, in questa stagione), Jovetic maturato, più Gilardino. La fantasia dietro la concretezza, gli assist che si sommano alle prodezze, la qualità pura, la tecnica, la magia, il fascino di un gioco che, arrivando alla sua fase conclusiva, troverebbe sbocchi naturali: gol probabili, divertimento sicuro. Una squadra così piacerebbe ai fiorentini, amanti del bel gioco come poche altre tifoserie. La differenze, fra la Fiorentina di oggi (e di ieri) e quella di domani, starebbe nella coppia Mutu-Jovetic, il maestro e l'allievo, una coppia fatta tutta di tecnica, di idee, di genio, due numeri 10, o un 9 e mezzo più un 10. comunque impastati con la stessa materia dentro uno spettacolo che arricchisce la squadra e ne determina l'identità. Sarebbe ima Fopremtoma do talento puro. Forse non servirebbe nemmeno un sostituto, nel senso che potrebbe averlo in casa, il giovane Adem Ljajic, il cui ruolo va ancora ben definito (seconda punta, trequartista, attaccante esterno), ma sul cui talento sono in molti a giurare.

     
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    Per Biagianti, Pepe e Taddei servono dieci milioni

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    Per il mercato comunque sono tre gli affari sul fronte italiano che la Fiorentina è pronta a chiudere anche in tempi brevi. I nomi? Se Corvino non si produrrà in qualche colpo a sorpresa, le candidature alla maglia viola di Taddei (Roma), Pepe (Udinese) e Biagianti (Catania) sono candidature assolutamente forti. In casa viola si sono già fatti anche un po’ di conti in questa direzione e l’investimento messo in preventivo per il tris di colpi (esclusi gli ingaggi che peseranno su un budget a parte e tenuto conto che Taddei arriverebbe da svincolato) costerà alla Fiorentina poco più di 9 milioni di euro.

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    Frey pronto a lasciare Firenze, ma adesso nessuno lo vuole più

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    Per poter portare in viola Taddei, Pepe e Biagianti, Corvino potrebbe mettere insieme i nove milioni che servono per portarli in viola così: primo, cedendo Frey (valore 11 milioni), ma per il portiere, a parte qualche sondaggio di prestigio, non sono arrivare offerte concrete; secondo, piazzando uno fra Donadel e Pasqual, oltre a romeno Mutu. E mentre la posizione dell’attaccante è ancora da decifrare, per il centrocampista e l’esterno di sinistra il mercato si sta muovendo già con una certa intensità. Donadel piace a Genoa e Samp, Pasqual a Parma e Napoli.

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    Abete vuole Prandelli, Cesare Firenze...

    A Firenze ormai si vive in apnea, manca l’aria, il bombardamento su Prandelli è un cappio alla gola. Un fenomeno mass-mediatico da analizare. Oddio, mancano anche le distrazioni perché il derby di oggi rappresenta poco o niente nel panorama locale e nazionale. Con i viola fuori da tutto e il Siena fuori dalla serie A. E allora avanti con Supercesare che si veste d’azzurro. Abete lo vuole al posto del ct con la valigia, Marcello Lippi: e’ una novità? Non scherziamo: il tormentone che ricorda molto la tela di Penelope va avanti dall’ottobe scorso. Ma ora ci risiamo perché Abete insiste. Prandelli vuole andare al posto del Marcello viareggino? Pare di no. Lo ha detto, spiegato, ripetuto: vuol restare a Firenze. Ribadito anche al barista di fiducia. Manon basta... Ela proprietà della Fiorentina? Diego Della Valle qualche settimana fa lo aveva dichiarato dalle colonne della Gazzetta dello Sport: «Prandelli ha un contratto: non va alla Juve, nè in Nazionale, nè altrove...». Ma non basta... Andrea Della Valle, presidente dimissionario, otto giorni fa aveva affermato: «Ha ragione Corvino, andate alla Sani a giocare la permanenza di Prandelli a Firenze...».Ma non basta... Abete vuole Prandelli a Firenze ed è pronto tra pochi giorni a formulare la richiesta? Può darsi, molto probabile, ma non è la prova decisiva. Primo perché il presidente federale in questi mesi ha pensato a Prandelli, Ranieri, Zola, Capello e ora di nuovo a Prandelli... Ricorda molto la Juve che non riesce a trovare un tecnico che la guidi... Secondo perché in questa storia bisognerebbe tener conto, non solo del Della Valle-pensiero, masoprattutto del diretto interessato, Prandelli. Che pare non nutrire questo sacro fuoco azzurro. Per carità, la Nazionale piace a tutti. Ma ci sono momenti e momenti per allenarla e questo non sembra essere esattamente il migliore per Prandelli. Cesare, tra l’altro, è tecnico da campo. Da ore sul campo. Un discepolo di Sacchi anche se non caratteristiche proprie. Diverso, insomma, da Ranieri che invece pare rappresentare l’identikit perfetto del ct: è un selezionatore nato - meno organizzatore di gioco, più gestore di anime -, con qualche anno in più di Prandelli e una forte esperienza internazionale. Non a caso Ranieri è l’alternativa a Prandelli in questa bagarre per la panchina azzurra e a differenza del tecnico viola, il t e s t a c c i n o Claudio ci andrebbe di corsa a guidare gli azzurri. Anche perché probabilmente con Totti - “padrone“ della Roma - il rapporto è già finito... Non resta che attendere la fine di questo campionato: Corvino, Prandelli, Andrea (anche Diego?) Della Valle si chiuderranno nella sala riunioni della sede viola e decideranno le strategie del futuro. A quel punto il tormentone finirà. Speriamo...

     
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    Pagelle: Solo Montolivo e il baby Ljajic hanno voglia di far bene

    Questa Fiorentina non vince più nemmeno contro squadre che non hanno il minimo stimolo come il Siena. A questo punto non vediamo proprio l'ora di andare in vacanza, azzerare tutto e ricominciare da capo. Anche se qualcuno da elogiare c'è...

    Frey: 5,5 - Immobile come una piantana da camera sul gol del Siena, con la palla che rimbalza a più riprese nella sua area piccola. Certamente più reattivo su una conclusione dalla distanza di Maccarone.

    De Silvestri: 5,5 - Dovrebbe mettersi più di impegno in settimana per ripassare alcuni fondamentali come passaggi e cross dal fondo. Sulle doti fisiche c'è poco da dire.

    Gobbi: 5,5 - Il solito, timido, esterno adattato. Dalla nostra sinistra nasce il gol del Siena .

    Natali: 6 - Maglie un po' più larghe al centro della difesa, ma l'ex granata resta il più difficile da saltare..

    Kroldrup: 5,5 - Incredibilmente fa le cose più pregevoli in fase offensiva. Là dietro invece troppe buche e alcuni lisci clamorosi.

    Montolivo: 6,5 - Onore al merito e all'impegno del capitano, che nonostante non vi sia niente in palio, rincorre gli avversari e non si esime dal concludere dalla distanza quando ne ha l'opportunità.

    Bolatti: 6 -.Per un'ora almeno resta in partita, dando seguito ai segnali di miglioramento fatti vedere anche a San Siro. E questo anche se ciabatta clamorosamente un tiro dal limite dell'area. Donadel: SV.

    Marchionni: 5,5 - Di buono solo il gol, peraltro facile. Per il resto poco da segnalare sul fronte occidentale. A destra sono finite le batterie. Zanetti: 5,5 - Perché non far esordire un giovane, invece di mettere un elemento come lui che è ormai in riserva?

    Ljajic: 6,5 - Anche lui ha voglia di mettersi in mostra e quando hai motivazioni finisci inevitabilmente per fare buona figura. I colpi ci sono: si può investire su di lui per il futuro.

    Jovetic: 6 - Quasi un'ora a buon livello con due slalom conclusi con due tiri a rete di poco alti. Poi la luce si spegne.

    Keirrison: 5 - E siamo buoni, perché il brasiliano che doveva spaccare il mondo, in realtà non ha toccato palla. Una profonda delusione. Gilardino: 5,5 - Perlomeno qualcosa fa, nel senso del movimento e qualche difesa del pallone. Resta ancora basso il contributo in fase di conclusione a rete, e qui il demerito va diviso tra lui e tutta la squadra che non lo supporta (cross dalle fasce pari a zero da quando Vargas non c'è più).
     
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    Spettatori al 'Franchi': Una Fiorentina da Europa League. Ma vi è una netta flessione della meda

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    521127 presenze in 19 giornate con una media di 27427 spettatori per partita. Con questi numeri si chiude il campionato viola di serie A 2009/10. La Fiorentina si piazza in Europa League in questa speciale classifica, al sesto posto per l’esattezza, dietro ad Inter, Milan, Napoli, Roma e Lazio. Il massimo stagionale è stato toccato contro il Milan con 38389 spettatori, mentre il minimo con il Cagliari (23176). Interessante rilevare come vi sia una netta diminuzione rispetto alla scorsa stagione, dove la media era 31381 (sempre sesto posto finale). Le cause di questo calo? Principalmente due, una generale e una più specifica. Quella generale è la crisi economica che ha investito l'Italia e che quindi ha spinto la gente a risparmiare su spese futili, come possono essere quelle affrontate per assistere ad una partita di calcio. L'altra più specifica e cioé il deludente rendimento della squadra in campionato.
     
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    Giù il sipario sul 'Franchi', ma il gesto del capitano lascia sperare


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    Il ‘Franchi’ spenge le luci e chiude i cancelli, e a differenza di quanto si poteva immaginare alla vigilia sono stati applausi per tutti. Il pubblico fiorentino non ha dimenticato le notti magiche di Champions e ha ritenuto che fossero sufficienti per salutare calorosamente la squadra viola. Niente però di tutto quello che eravamo abituati a vedere l’ultima al ‘Franchi’. Nessun coro personalizzato all’indirizzo dei giocatori, niente salti sotto la curva su vessilli viola, solo l’applauso sincero della gente, che ha voluto dare l’ultimo segnale ai ragazzi di Prandelli: “Dimentichiamo il campionato, grazie per le emozioni europee, ma il prossimo anno vogliamo tornare competitivi”. Non c’era scritto da nessuna parte, ma a fine partita lo pensavano tutti. Un’apertura di credito in fondo se la meritavano in molti. Se la meritava chi ha trascinato la squadra nei primi sei mesi dell’anno e che poi ha mollato nell’ultimo periodo, se la meritava chi il prossimo anno, forse, giocherà con qualche altra maglia, se le meritava soprattutto quel manipolo di giovani che rappresentano il futuro e se la meritava il capitano di questa Fiorentina. Riccardo Montolivo è stato l’ultimo a mollare, ha provato a spingere i suoi in gare segnate fin dall’inizio, ci ha messo la faccia quando le cose non andavano bene, ma soprattutto è sempre uscito dal campo senza avere più energie. Il tifoso fiorentino con il tempo ha cambiato idea sul quel ragazzo, ieri a fine partita erano in molti ad aspettarlo dopo l’intervista a bordo campo. Un applauso e via nel sottopassaggio, ma non prima di aver fatto quel gesto che è rimasto impresso a molti, non solo a chi scrive. Un gesto classico con le mani, come a dire: “Ci vediamo il prossimo anno, e sarà un'altra musica”. Tanti lo hanno interpretato così e sono andati a casa un po’ più contenti, perché di questo ragazzo hanno imparato a fidarsi in molti. E’ calato dunque il sipario sul ‘Franchi’, uno stadio che ha visto inchinarsi gente come Gerrard e Torres, che si è inchinato a sua volta davanti alla classe di Robben e talvolta davanti a molto meno, ma che continuerà a contenere ancora per molto tutte le emozioni del popolo viola.
     
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    Si torna a parlare di Giuseppe Rossi...

    L'esperto di mercato e giornalista di Sky, Gianluca di Marzio, è intervenuto ai microfoni di Radioblu in merito al mercato della Fiorentina: "Per Mutu al momento non c'è mercato. La Fiorentina come Roma, Tottenham, Man City e la Juventus stanno sondando il terreno per Giuseppe Rossi. Il ragazzo dovrebbe costare circa quindici milioni, ma a tredici si può chiudere. Per quanto riguarda il futuro allenatore della Juventus sarà molto probabilmente Del Neri perchè l'affare con Benitez è saltato. Il futuro di Prandelli, è chiaro, ma può ancora succedere di tutto soprattutto in ottica Nazionale. La Juventus non ha esterni per il 4-4-2 di Del Neri e credo che Vargas e Kolarov sarebbero i giocatori ideali. Infine credo che Corvino e Lo Monaco abbiano parlato di Biagianti".
     
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    Due divorzi e due cessioni: Il gruppo viola comincia a sfoltirsi

    Big a parte, la Fiorentina sta già per separarsi con due giocatori, mentre altri due potrebbero essere ceduti a stretto giro di posta. Innanzitutto parliamo di Gobbi e Kroldrup, per i quali non sta arrivando il rinnovo contrattuale. Il primo è ormai accasato alla Samp, mentre per il secondo c'è da attendere o domani o venerdì per sapere se arriverà la firma sul biennale proposto dai viola. Gli altri due invece sono Donadel, inseguito dal Genoa, e Pasqual che potrebbe finire alla Lazio.
     
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    Incroci in vista sull’asse Firenze-Genova


    La scorsa stagione Fiorentina e Genoa acerrimi nemici per la conquista del quarto posto, in questa estate probabili complici sul mercato. Sull’asse Firenze-Genoa potrebbero concretizzarsi diverse operazioni, una delle quali sembra essere ormai cosa fatta, col passaggio di Gobbi in scadenza di contratto alla Sampdoria, andando così a incrementare la colonia dei vari blucerchiati di viola Pazzini, Semioli, Zauri e Storari, eventualmente con Mannini verso il capoluogo toscano (anche se c'è da attendere gli sviluppi della comproprietà dell'esterno col Napoli). Ma è sull’altro versante, quello rossoblu che possono prendere quota affari sia in entrata che in uscita, grazie anche ai buoni rapporti intercorsi tra le due società, culminato con l’approdo a gennaio dell’ex capitano viola Dainelli. Innanzitutto a breve tornerà a Firenze, dopo il prestito al Southampton, Papa Waigo, attaccante senegalese in comproprietà tra Fiorentina e Genoa, il cui futuro sarà discusso a giugno, cosa che potrebbe avvenire molto prima per Donadel, centrocampista gigliato che non ha trovato troppo spazio in questa stagione (contratto in scadenza nel 2011) e che non spiace per niente al Grifone. Un accordo che può rendere meno ruvido il braccio di ferro che le due squadre stanno intavolando per Biagianti, agevolando il ritorno a Firenze del centrocampista del Catania. C’è poi un altro affare che potrebbe concretizzarsi nel caso di un’eventuale partenza del suo numero uno Frey: il presidente Preziosi ritiene cedibile Amelia, che potrebbe essere sostituito dall’ex viola Manninger.
     
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    Dai sogni alle certezze: Il mercato viola vivrà due fasi diverse

    La linea di confine tra il sogno e la realtà è spesso molto sottile, a volte non ci si accorge nemmeno di averla varcata che subito torniamo con i piedi per terra. Questi primi giorni di mercato targati Fiorentina sono un saliscendi di nomi e candidature, alcune realistiche e altre a dir poco fantasiose. Oggi facciamo un primo bilancio e, anche se è tremendamente presto per parlare di trattative, proviamo a fare il punto sulle operazioni più ‘calde’ del momento. E’ giusto ricordare che il valzer di nomi, che si è scatenato addirittura prima della fine del campionato, è partito dalle dichiarazioni di Pantaleo Corvino, che qualche settimana fa ha detto di avere in mano ben due giocatori per la prossima stagione. La certezza al momento è una sola. Per Massimo Gobbi quella di domenica a Bari sarà l’ultima partita in maglia viola: Corvino ha offerto un rinnovo contrattuale che il giocatore non ha ritenuto sufficiente e dunque si accaserà altrove: la Sampdoria in tal senso gli ha già preparato un armadietto a Bogliasco vicino a quelli dei vari Pazzini, Semioli e Zauri. Corvino risparmierà così i circa 750.000 euro di ingaggio e potrà destinarli ad un altro calciatore. In entrata i nomi che circolano in queste ore sono molti. Partiamo da Giuseppe Rossi. Il suo ingaggio appartiene alla categoria ‘sogni’, non perché il talento del Villareal sia fuori portata, ma perché ha già rifiutato una volta la maglia viola e su di lui c’è anche la Juventus. Il club bianconero ha identificato in Rossi l’erede di Del Piero e questo può rappresentare un grosso problema per la Fiorentina, viste le ingenti possibilità economiche del neo Presidente Agnelli. Chi appartiene alla categoria ‘realtà’ è Simone Pepe. Il tornante dell’Udinese lascerà quasi certamente Udine e Pantaleo Corvino è fortemente intenzionato a portarlo a Firenze. Da Udine continuano a ribadire che le due squadre si parleranno dopo la fine del campionato, ma la sensazione è che per 5,5 milioni di euro i friulani daranno il via libera all’operazione. L’acquisto di Pepe escluderebbe quello di Rodrigo Taddei, sempre più vicino ad un rinnovo contrattuale con la Roma. Tutti questi discorsi tornano utili per la prima fase del mercato viola, perché nel caso in cui la Fiorentina decida di cedere qualche pezzo da novanta della rosa i discorsi da fare sarebbero ben altri. Gli scenari che si aprirebbero nel caso di cessioni eccellenti sono chiari a tutti, ma non più tardi di ieri sera Corvino ha ribadito che non se ne andrà nessuno. L’immediato futuro della Fiorentina è dunque atteso ad un bivio e l’estate di tutti i tifosi viola è, al momento, un’incognita.
     
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    I Della Valle stoppano Prandelli. Del Neri si prende Vargas?

    La Juve avrebbe scelto il proprio allenatore: si tratta di Luigi Del Neri. Secondo La Gazzetta dello Sport non ci sono dubbi, sarà proprio l'attuale tecnico della Samp a prendere le redini della squadra bianconera la prossima stagione. I rapporti, con Della Valle avrebbero reso impraticabile la pista Prandelli. Quanto agli acquisti, il primo colpo di mercato potrebbe essere un difensore (Kjaer del Palermo) o un esterno, e in questo caso si parla insistemente di Juan Manuel Vargas.
     
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    Il City non bada a spese: Quaranta milioni per Vargas e Montolivo

    Un mercato che avrà tempi lunghi e che la Fiorentina intende affrontare senza fretta e con tanta pazienza, come si conviene ad una squadra che prima di pensare ad acquistare deve far cassa. E da questo punto di vista qualcosa inizia a muoversi riguardo a Frey che è a tutti gli effetti nella lista di Sir Alex Ferguson, che cerca un sostituto di Van der Sar per il suo Manchester United. i Red Devils puntano anche Akinfeev e Lloris. I venti milioni che il Real Madrid paventa di voler investire su Vargas non sono sufficienti per chiudere l'affare. La Fiorentina chiede 25 e la sensazione è che molto dipenderà dal futuro di Mourinho, grande estimatore dell'esterno mancino viola. Se Morunho restasse all´Inter i nerazzurri resterebbero favoriti per Vargas, magari proponendo alternative. Fra l'altro l'Inter ha già risposto no per Santon. Ma c'è una squadra e un tecnico che potrebbero far saltare il banco, ed è il Manchester City di Roberto Mancini che ha seguito a lungo la Fiorentina in questa stagione e potrebbe mettere sul tavolo di Corvino un'offerta di 40 milioni per Vargas e Montolivo. Sarebbe una proposta che potrebbe sconvolgere il mercato viola, aprendo piste finora date per scontate, come quelle del futuro a Firenze del capitano viola, anche se al momento una sua cessione sembra molto improbabile. Soprattutto sarebbe un'offerta che creerebbe un profondo momento di riflessione perché 40-45 milioni permetterebbero di impostare strategie di mercato ambiziose. Nelle prossime settimane verificheremo quanto sia deciso l'attacco del Manchester City ai gioielli viola, intanto la Fiorentina sonda il terreno per Ziegler della Samp per la fascia sinistra, continuando a monitorare la situazione di Palombo. Un nome nuovo che interessa ma non accende la fantasia è quello di Massimo Volta, difensore centrale del Cesena, di scuola Sampdoria.
     
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32 replies since 7/5/2010, 08:22   1054 views
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