In realtà Baudelaire non scrisse mai i “Diari intimi”, non almeno come progetto di diario, essi furono invece pubblicati postumi raccogliendo degli appunti che egli aveva lasciato. Si trattava di tre gruppi di note di cui uno era costituito da un elenco di conti e promemoria. Degli altri due, uno era contrassegnato dal titolo “Fusée” (Razzi) e l’altro dal titolo “Mon coeur mis à nude” (Il mio cuore messo a nudo) ed entrambi erano il progetto di due libri. I titoli erano manoscritti dal loro autore su parecchi fogli e si rifacevano alla lettura di alcuni scritti di Poe che egli aveva tradotto. Da questi frammenti, che sono pagine di dolore e di rancore, grido e confessione di un uomo solo, accerchiato, ferito, emerge l’angoscia che sta dietro alla perfezione delle sue poesie.
ergo sono un canovaccio di un libro che non riusci a scrivere io li ho letti non hanno la struttura del diario non sono un diario
Non mi pare che le azioni che ha fatto in vita pregiudichino la bellezza delle sue poesie, l'emozione in quelle parole (non in tutte, precisiamo) Van gogh era un pazzo disadattato che si è tagliato un orecchio e regalato a una prostituta.. ma i suoi quadri sono eterni .. perdonami ma la penso così
P.s. la frase è di Baudalarie, dei suoi diari
controllerò ci sarebbe da dibattere su baudelaire ma viste le sue azioni lo trovo indifendibile
Su Baudeleire:
B. non a mai tenuto diari ti ti riferisci a suoi cosidetti "scritti Intimi" che sono un "canovaccio" per un libro che avrebbe dovuto scrivere... La frase giusta è: