ACF Fiorentina [Topic Ufficiale]

Aspettasi grande offerta per Vargas e dopo verrà il 'colpo'. Una rivoluzione-diesel

Giusto ieri, Corvino dixit: "Saremo più forti, ma con un occhio al bilancio". Come fare ad unire le due esigenze è veramente difficile da capire, ma una cosa chiara è quello che scriviamo da diverso tempo: se arriveranno offerte, saranno vagliate attentamente prima di rispondere sì o no. Questo dovrebbe valere per tutti, ad eccezione, forse, di Gilardino, Jovetic e Montolivo. Frey, Mutu e soprattutto Vargas invece sono sul mercato. Si prova a fare cassa, com’è successo per Felipe Melo la scorsa stagione, prima di provare a fare a mettere a segno una serie di rinforzi, più o meno di buon livello. Il tutto con calma, probabilmente dopo i Mondiali, quando l’Inter (o il Real, o la stessa Juventus) potrebbero presentarsi con una bella offerta. Magari proprio dopo aver saputo come sta il peruviano che dovrà operarsi alla caviglia.

E in entrata chi potrebbe esserci? Pepe e Biagianti piacciono e non poco ai viola e sono operazioni non difficilissime, perché c’è la volontà, rispettivamente, di Udinese e Catania di arrivare a venderli. Casomai c’è da superare la concorrenza della Juve per l’attaccante e del Genoa per il centrocampista, ma questo è decisamente un altro paio di maniche. E il vero colpo? Se ci sarà è ancora difficile da individuare. Anche in questo senso, la sensazione è quella che si dovranno attendere i Mondiali prima di avere una risposta precisa a questo quesito.

45 giorni senza dignità


L’ultima vittoria della Fiorentina? Esattamente un mese e mezzo fa. L’Udinese viene annichilita in casa e i viola tornano in corsa per l’Europa. E’ veramente passata una vita, un’era geologica, perché la squadra di Prandelli, da allora, ha sprecato un’occasione dietro l’altra, fino ad arrivare a quello che è giusto definire un finale indegno. Niente mordente, niente voglia di vincere, solo voglia di andare in vacanza e con largo anticipo. Risultato? La prossima stagione il giovedì giochiamo contro la Lastrigiana, contro l’Olimpia Firenze e chi per loro. Il Liverpool, il Lione, il Bayern sono solo ricordi sbiaditi e annacquati per colpa di un finale catastrofico che purtroppo rischia di lasciare strascichi, specialmente su Cesare Prandelli, sempre che l’allenatore rimanga la prossima stagione. E’ principalmente lui a finire sul banco degli imputati dopo un campionato deludente, condito da diciassette, dico diciassette sconfitte e un girone di ritorno da zona retrocessione. Alcuni tifosi ne chiedono la testa a gran voce, altri invece sono ancora dalla sua parte, nonostante tutto. Sta di fatto che la maggioranza bulgara di consensi per il ‘Mago di Orz’ a cui eravamo abituati, non esiste veramente più.

La società dal canto suo non può rimanere indifferente e difendere ad oltranza tutto e tutti. Chi non si è impegnato, chi non ha saputo o voluto dare il massimo, e la lista è anche lunga, è bene che se ne vada, perché di questa gente Firenze ne fa volentieri a meno. Del resto chi guadagna cifre come quelle dei calciatori deve sempre, e ribadiamo sempre, dare il massimo, indipendentemente dalla posta in palio della singola partita: altrimenti, calcetto nel sedere e via andare, così come accade in qualsiasi posto di lavoro. Smettiamola di trattare questi privilegiati come ragazzini viziati, perché non è giusto, specialmente nei confronti di chi, nella vita, è precario davvero.

"Prandelli scaricato dai Della Valle, Allegri già opzionato"

Bernardo Brovarone, intermediario di mercato fiorentino in merito al divorzio ormai quasi scontato tra il tecnico Prandelli e la Fiorentina, si esprime così sulla vicenda: “Negli ultimi mesi c’è stata una vera e propria guerra di nervi tra società e l’allenatore, con la costante ricerca di deresponsabilizzazione, con Prandelli che è stato scaricato dal club perché si voleva ridurre il budget per il tecnico, e tutto questo era già partito a gennaio, quando è iniziato un nuovo ciclo, e Prandelli non era troppo d’accordo”.

La Fiorentina aveva iniziato a contattare qualcuno per tutelarsi di una sua eventuale partenza?

“Ovviamente! Sicuramente sono stati contattati Allegri, Giampaolo, Del Neri e anche Mihajlovic, coi dirigenti viola impressionati dalla prestazione a Catania”.

Il primo è quello più vicino a sedere sulla panchina viola?
“Credo proprio di sì. Non so se c’era un diritto di opzione su di lui, o se sia scaduto o meno. Ed è per questo motivo che Cellino lo ha esonerato”.

Costretto a rinunciare alla Juventus

Cesare Prandelli non sarà il prossimo allenatore della Juventus, ormai è noto, visto che la società bianconera ha ‘scelto’ Del Neri. Oggi la città si è ancora una volta divisa, ma sembra prevalere la parte delusa dalla Fiorentina, dai Della Valle e da Corvino. Facciamo un passo indietro e proviamo ad analizzare la situazione. Prandelli era stato contattato e aveva raggiunto un accordo di massima che lo avrebbe legato al nuovo ciclo juventino. Non avrebbe mai rinunciato all’occasione di allenare la ‘Signora’ del calcio italiano e di ciò era stato avvisato Diego Della Valle il quale, andando su tutte le furie, aveva deciso di far uscire allo scoperto il suo malcontento, concedendo alla Gazzetta dello Sport un’intervista shock. Come biasimarlo? Ogni ‘padrone’ si sarebbe offeso dell’atteggiamento di un proprio dipendente. Da quel momento, per evitare ulteripri problemi, Prandelli e la Juventus hanno rinunciato l’uno all’altra ed hanno fatto un passo indietro. La mossa dell’orgoglioso Diego Della Valle è servita per fargli saltare un accordo con la società bianconera, venuto fuori quando non doveva venire. Da quel momento in poi – discutendo pure sui modi, ma non sulla sostanza – si è rotto il rapporto e, quando un rapporto si rompe, non si può ricucire. Se a questo si aggiunge che lo spogliatoio – e non tre-quattro giocatori di seconda linea – non avrebbe più gradito la presenza di Prandelli a Firenze, è chiaro che la sua permanenza alla Fiorentina sarebbe stata un obbligo (imposto da un contratto ancora in essere), sia per lo stesso Prandelli, sia per la società, che per la squadra. Alla luce di ciò, è spuntata la Nazionale, come si mormorava ormai da tempo. Se la FIGC chiama, la società viola non può e non vuol rispondere “no”. Chi si prenderebbe la bega di fare un torto alla Federazione? Certamente non i Della Valle che sanno cosa significa provare a mettersi di traverso e subirne poi le conseguenze. Dunque, alla luce della rottura con Prandelli, i Della Valle avrebbero dato il loro consenso a liberare il tecnico di Orzinuovi. A questo punto, la palla passa ancora a Prandelli. Se è vero che ama Firenze, ha l’occasione di dimostrarlo rifiutando in prima persona l’offerta Azzurra. Sarebbe il più bel gesto di amore e uscirebbe vincitore a prescindere. In caso contrario, sarà lo stesso tecnico a scegliere di lasciare Firenze. Tutto il resto – dichiarazioni di Prandelli, Corvino e Della Valle – è solamente il gioco delle parti. Da sempre il mondo del calcio è contraddistinto dai giochetti di parole: “Resta”, “Non resta”, “Resto”, “Pronto a firmare”, “Vado via”. Le parole le porta via il vento, sono i fatti che contano. I fatti parlano chiaro: l’idillio tra Prandelli e la Fiorentina è finito. Non c’è più neanche odio, conseguenza di troppo amore, bensì indifferenza. E allora, cambiare aria potrebbe far bene a tutti, in primis all’ambiente che ritroverà stimoli ed entusiasmo.