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Appunto Giada, ecco perchè non sono d'accordo su un sistema troppo basato sulla meritocrazia... O meglio, specifico, le barriere all'entrata (che possono essere costituite da soldi, o dalle difficoltà di accesso - numero chiuso) ci devono essere, ma non devono scoraggiare lo studente, dato che non siamo tutti uguali!
Poi, il sistema interno, detto terra terra, per "uscire" dall'università, deve essere basato sulla meritocrazia, assolutamente. E ti assicuro che in Italia sotto questo aspetto lo siamo fin troppo...
Sai quanto sia stato difficile per me (anche se probabilmente meno difficile che per te, leggendo la tua esperienza) trovare un lavoro che si incastrasse col format universitario? Ad un certo punto ho dovuto rinunciare al contratto. Esatto, ho lavorato ben 7 anni in nero, questo perchè non mi poneva vincoli assolutamente restrittivi a livelli di orario e libertà, che non mi potevo permettere...
Non si può lavorare fino alle due di notte quando il giorno dopo ti devi svegliare alle 6 per andare a fare un esame...E ti assicuro che per necessità l'ho fatto!
Senza contratto me ne potevo sbattere altamente, dicendo "domani non ci sono che ho un esame", tutto questo perchè l'Italia non tutela, a livello scolastico, i giovani... Cose che in altri paesi non succede, basterebbe banalmente un sistema diverso di distribuzione delle lezioni, sarebbe un bel starting point...
Ps, e comunque sono del parere che in italia vi è radicata l'idea che bisogna vivere per l'università, e svolgere la propria vita in funzione di essa, in maniera morbosa. -
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Alex , negli se in Italia si vive in maniera " morbosa " per l'università , allora non sei mai stato ( nel senso che non hai percepito come funzionano le cose... ) negli USA ed in U.K...lì si che attorno agli atenei girano cose , che vanno al di fuori dello studio....
P.s sono d'accordo sul fatto che i contratti per gli studenti / lavoratori siano organizzati in maniera pessima....in Gran Bretagna tra loan ..B.contract e tuition fees decuctions la situazione è molto meglio organizzata ( nonostante le rette siano maggiori ...).... -
.Appunto Giada, ecco perchè non sono d'accordo su un sistema troppo basato sulla meritocrazia... O meglio, specifico, le barriere all'entrata (che possono essere costituite da soldi, o dalle difficoltà di accesso - numero chiuso) ci devono essere, ma non devono scoraggiare lo studente, dato che non siamo tutti uguali!
Poi, il sistema interno, detto terra terra, per "uscire" dall'università, deve essere basato sulla meritocrazia, assolutamente. E ti assicuro che in Italia sotto questo aspetto lo siamo fin troppo...
Sai quanto sia stato difficile per me (anche se probabilmente meno difficile che per te, leggendo la tua esperienza) trovare un lavoro che si incastrasse col format universitario? Ad un certo punto ho dovuto rinunciare al contratto. Esatto, ho lavorato ben 7 anni in nero, questo perchè non mi poneva vincoli assolutamente restrittivi a livelli di orario e libertà, che non mi potevo permettere...
Non si può lavorare fino alle due di notte quando il giorno dopo ti devi svegliare alle 6 per andare a fare un esame...E ti assicuro che per necessità l'ho fatto!
Senza contratto me ne potevo sbattere altamente, dicendo "domani non ci sono che ho un esame", tutto questo perchè l'Italia non tutela, a livello scolastico, i giovani... Cose che in altri paesi non succede, basterebbe banalmente un sistema diverso di distribuzione delle lezioni, sarebbe un bel starting point...
Ps, e comunque sono del parere che in italia vi è radicata l'idea che bisogna vivere per l'università, e svolgere la propria vita in funzione di essa, in maniera morbosa
UN EVASORE FISCALE, bene ora ti segnalo alla finanza!1!!1. -
.Appunto Giada, ecco perchè non sono d'accordo su un sistema troppo basato sulla meritocrazia... O meglio, specifico, le barriere all'entrata (che possono essere costituite da soldi, o dalle difficoltà di accesso - numero chiuso) ci devono essere, ma non devono scoraggiare lo studente, dato che non siamo tutti uguali!
Poi, il sistema interno, detto terra terra, per "uscire" dall'università, deve essere basato sulla meritocrazia, assolutamente. E ti assicuro che in Italia sotto questo aspetto lo siamo fin troppo...
Sai quanto sia stato difficile per me (anche se probabilmente meno difficile che per te, leggendo la tua esperienza) trovare un lavoro che si incastrasse col format universitario? Ad un certo punto ho dovuto rinunciare al contratto. Esatto, ho lavorato ben 7 anni in nero, questo perchè non mi poneva vincoli assolutamente restrittivi a livelli di orario e libertà, che non mi potevo permettere...
Non si può lavorare fino alle due di notte quando il giorno dopo ti devi svegliare alle 6 per andare a fare un esame...E ti assicuro che per necessità l'ho fatto!
Senza contratto me ne potevo sbattere altamente, dicendo "domani non ci sono che ho un esame", tutto questo perchè l'Italia non tutela, a livello scolastico, i giovani... Cose che in altri paesi non succede, basterebbe banalmente un sistema diverso di distribuzione delle lezioni, sarebbe un bel starting point...
Ps, e comunque sono del parere che in italia vi è radicata l'idea che bisogna vivere per l'università, e svolgere la propria vita in funzione di essa, in maniera morbosa
UN EVASORE FISCALE, bene ora ti segnalo alla finanza!1!!1
Avresti il coraggio di segnalare migliaia di persona che fanno come lui ,da noi in Veneto ?..... ....ah già ti avviso che molti piccoli - imprenditori evadono molto e se ne vantano ( esperienza personale .... ). -
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Ging, mi è già arrivata a casa la poliZia postale... Franz re degli infami!!1 . -
.Ging, mi è già arrivata a casa la poliZia postale... Franz re degli infami!!1
Franz è solito fare battute di questo tipo , come con Lybra.... , ma lo conosci da più tempo di me..... -
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Alexel. Mi sa che non hai, se metto una barriera che scoraggia o elimina i raccomandati o chi non sarà mai un eccellenza, significa anche ridurre il costo per lo stato quindi poter anche abbassare le spese per lo studente stesso perchè con meno persone da mantenere posso permettermi di togliere l'onere a quelli pagano.
ESEMPIO: OGNI UNIVERSITARIO COSTA 10000 EURO ALLO STATO ITALIANO E FACCIAMO CHE CI SONO 500K DI UNIVERSITARI.
Quindi 500k *10k= 5 miliardi di euro, bene.
Metto a disposizione 100k di posti e so che ciascuno di loro mi costa 10k, quindi 100k*10k= 1 miliardo e me ne avanzano 4 miliardi da cui posso mettere un altro miliardo per rendersi gratis l'iscrizione o creare dormitori universitari per eliminare i vari affitti che sono delle truffe legalizzate, la mia ex pagava 300 euro ed erano in 4 per un appartamento con due camere, salotto/cucina + mini bagno.
E ti rimagono sempre 3 miliardi che puoi sempre investire in università in modo da migliorare il complesso generale.Ging, mi è già arrivata a casa la poliZia postale... Franz re degli infami!!1
Sei una perZona falzizzima!1!. -
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Franz , devi fare un ragionamento più olistico intorno agli studenti universitari... Non esiste solo il rapporto tasse /contributi pubblici... ...Ma c'è una vera e propria "industria" che frutta mld , basti pensare alle case editrici e alla vendita dei libri , per non parlare dell'immobiliare e affitti...città come Padova e Siena ....hanno una buona parte delle entrate pubbliche grazie al loro polo universitario ( che nella mia città è il più grande datore di lavoro di stampo pubblico , dopo l'azienda ospedaliera...anch'essa associata all'Uni... )....Sei decidi di fare della analisi economiche , devi porre in considerazione tutti i dati , non solo i passivi....e se ti dicessi che tra i fondatori di start-up del Nord Italia ....il 75/ 80% ha un titolo universitario e versano redditi maggiori nelle entrate statali....Non è un guadagno complessivo per le entrate pubbliche..?..
Edited by GingFreecss96 - 18/9/2018, 13:18. -
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Uno dei più grossi problemi era quello che sollevava Ging sull'alternanza scuola lavoro.
A mio avviso la legge non tutela sufficientemente lo stagista e ovviamente il datore di lavoro ne approfitta. Se lo stagista si dimostra capace e non viene assunto, la scuola non dovrebbe mandargli altri stagisti. A tutte le aziende una mano in più quasi gratis non fa schifo, ma è ovvio che con questo meccanismo la disoccupazione aumenta. In alcuni casi sono le Scuole singolarmente a cercare di limitare lo "sfruttamento", ma sono rare.. -
.Franz , devi fare un ragionamento più olistico intorno agli studenti universitari... Non esiste solo il rapporto tasse /contributi pubblici... ...Ma c'è una vera e propria "industria" che frutta mld , basti pensare alle case editrici e alla vendita dei libri , per non parlare dell'immobiliare e affitti...città come Padova e Siena ....hanno una buona parte delle entrate pubbliche grazie al loro polo universitario ( che nella mia città è il più grande datore di lavoro di stampo pubblico , dopo l'azienda ospedaliera...anch'essa associata all'Uni... )....Sei decidi di fare della analisi economiche , devi porre in considerazione tutti i dati , non solo i passivi....e se ti dicessi che tra i fondatori di start-up del Nord Italia ....il 75/ 80% ha un titolo universitario e versano redditi maggiori nelle entrate statali....Non è un guadagno complessivo per le entrate pubbliche..?..
ging ERA UN ESEMPIO BASE.. -
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Franz sai che Ging è molto preciso . -
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Avete visto il nuovo progetto degli Youtubers Synergo e Redez di " Quei due sul server " ?...mi sembra molto interessante , gli auguro che abbia successo... SPOILER (clicca per visualizzare). -
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Se i coach saranno "seri", penso che avrà un gran successo. . -
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Lo penso anche io padrino...la trovo molto ben congeniata.. come piattaforma social....forse una delle poche a cui mi iscriverei.... -
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Iscriverti come allievo o come coach? .